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Nuovo Digitale Terrestre: si dovranno cambiare TV e decoder?

lentepubblica.it • 3 Novembre 2017

digitale terrestre tv decoderNella legge di bilancio  è contenuta una norma che potrebbe costringere migliaia di persone a cambiare tv, o a comprare un nuovo decoder.


 

Un fondo di 100 milioni di euro in quattro anni, tra il 2019 e il 2022, è stato previsto per l’adeguamento degli apparecchi televisivi alle nuove codifiche di frequenze del digitale terrestre. Il Governo prevede 100 milioni di incentivi che potrebbero coprire in tutto o in parte l’acquisto di decoder (dal costo minimo di 25 euro).
Le nuove sigle, DBV-T2 ed Hevac, al profano non dicono nulla, ma si tratta di un aggiornamento del digitale terrestre. Stavolta non porterà nuove e mirabolanti funzioni né un vertiginoso aumento dei canali. Ma gli spettatori si accorgeranno eccome del passaggio imposto dalla manovra perché, per poter guardare i programmi delle tv pubbliche e private in chiaro a cui siamo abituati, sarà necessario cambiare il 90 per cento degli apparecchi (40 milioni di tv). Solo quelli venduti di recente, non più di due anni fa, potrebbero avere già incorporato la tecnologia necessaria a ricevere il nuovo segnale.

 

Per chi, invece, deve o vuole comprare un tv, magari per Natale, i problemi non dovrebbero sussistere, visto che il 1° gennaio 2017 è scattato l’obbligo, per i negozianti, di vendere ai consumatori televisori già DVB-T2 o quantomeno abbinati a un decoder compatibile. È comunque bene stare attenti e non lasciarsi trasportare da offerte e prezzi vantaggiosi, in particolare online, perché esiste il rischio che vengano proposti tv con standard DVB-T.

 

Anche se gli incentivi dovessero coprire l’acquisto di tutti i decoder, ci sarà comunque la scomodità di doversi procurare un decoder e di installarlo (cosa difficile soprattutto per molti anziani). Si sarà costretti a risintonizzare i canali e, in certi casi, far venire un tecnico per mettere mano all’antenna condominiale. In ogni caso, si subirà il disagio di un nuovo scatolotto che occupa spazio, ingombra con i cavi, e costringe all’uso di un doppio telecomando.

 

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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Nicola Leaso
Nicola Leaso
4 Novembre 2017 18:40

Siamo sempre i migliori!!!

SLD
SLD
5 Novembre 2017 1:16

Questi animali di politici,che per un tornaconto e favorire l’amico dell’amico stabiliscono che bisogna cambiare il televisore ogni 5 anni o mettere un decoder a spese dei contribuenti, è ora di mandarli a casa tutti quanti.Invece di dare un bonus per comprare il nuovo televisore,non facciano pagare il canone tv per almeno 5 anni in maniera di andare a pari.Stanno facendo di tutto per farci buttare via la televisione e sarà quel che farò quando con le nuove tecnologie non riuscirò più a vedere niente.Se la DVB-T2 NON PORTA NESSUN VANTAGGIO AI TELESPETTATORI PERCHÉ CAMBIARE?È EVIDENTE CHE QUALCUNO CI GUADAGNA… Leggi il resto »

eug.bile
eug.bile
Reply to  SLD
6 Novembre 2017 17:08

Anche perché cambiando i Televisori contribuiamo all’inquinamento,grazie a questi ridicoli politici.

trackback
13 Aprile 2021 16:55

[…] Il decreto interministeriale MiSE-MEF disciplina le modalità per l’erogazione dei contributi a favore dei cittadini per l’acquisto di TV e decoder di nuova generazione, al fine di supportare la transizione del sistema radiotelevisivo verso la nuova tecnologia DVBT-2/HEVC. […]