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Occupazione e Lavoro: aumentano gli inattivi

lentepubblica.it • 5 Febbraio 2018

jobsI dati Istat indicano che dopo la crescita di novembre 2017, a dicembre la stima degli occupati diminuisce dello 0,3% (-66 mila), tornando al livello di ottobre. Aumentano però gli inattivi.


Il tasso di disoccupazione si attesta al 10,8% mentre quello giovanile scende al 32,2%. La stima degli occupati diminuisce dello 0,3% tornando al livello di ottobre. Il tasso di occupazione scende al 58%. I dati Istat indicano che dopo la crescita di novembre 2017, a dicembre la stima degli occupati diminuisce dello 0,3% (-66 mila), tornando al livello di ottobre. Il tasso di occupazione scende al 58% (-0,2 punti percentuali su mese). Il calo dell’occupazione nell’ultimo mese interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Risultano in diminuzione i dipendenti, sia permanenti sia a tempo determinato, mentre rimangono stabili gli indipendenti. Nel trimestre ottobre-dicembre si registra un lieve incremento degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,1%, +16 mila); la crescita interessa prevalentemente le donne e si concentra soprattutto tra gli over 50 e, in misura più lieve, anche tra i giovani di 15-24 anni, a fronte di un calo nelle classi 25-49 anni.

 

L’aumento e’ stimato esclusivamente per i dipendenti a termine, mentre calano i permanenti e gli indipendenti. La stima delle persone in cerca di occupazione a dicembre diminuisce per il quinto mese consecutivo (-1,7%, -47 mila). La diminuzione della disoccupazione interessa donne e uomini e si distribuisce tra tutte le classi di eta’ ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di disoccupazione si attesta al 10,8% (-0,1 punti percentuali rispetto a novembre), mentre quello giovanile scende al 32,2% (-0,2 punti). Dopo la diminuzione del mese scorso, a dicembre la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cresce dello 0,8% (+112 mila). L’aumento interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età. Il tasso di inattivita’ sale al 34,8% (+0,3 punti percentuali). Nel trimestre ottobre-dicembre, rispetto ai tre mesi precedenti, alla crescita degli occupati si accompagna il calo dei disoccupati (-2,5%, -72 mila) e l’aumento degli inattivi (+0,4%, +48 mila). Su base annua si conferma l’aumento degli occupati (+0,8%, +173 mila) che riguarda donne e uomini. La crescita si concentra tra i lavoratori a termine (+303 mila) mentre calano gli indipendenti (-105 mila) e in misura minore i permanenti (-25 mila). Aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+365 mila) ma anche i 15-24enni (+42 mila), mentre calano i 25-49enni (-234 mila). Nello stesso periodo diminuiscono i disoccupati (-8,9%, -273 mila) e crescono gli inattivi (+0,3%, +34 mila). Al netto dell’effetto della componente demografica, l’incidenza degli occupati sulla popolazione cresce su base annua tra i 15-34enni e i 50-64enni, mentre e’ in lieve calo tra i 35-49enni.

 

Eurozona: disoccupazione ai minimi dal 2009

 

Tasso di disoccupazione in calo nell’area euro a dicembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva Eurostat, secondo cui nei 19 Paesi di Eurolandia il tasso di disoccupazione destagionalizzato si è attestato all’8,7% nel mese di dicembre 2017, invariato rispetto a novembre 2017 ma in calo rispetto al 9,7% di dicembre 2016 . Si tratta del tasso più basso nella zona euro dal gennaio 2009. Nell’intera Unione il tasso di disoccupazione si è attestato al 7,3% a dicembre 2017, invariato rispetto a novembre 2017 e in calo rispetto all’8,2% rispetto a dicembre 2016. Anche in questo caso Eurostat sottolinea che si tratta del livello più basso da ottobre del 2008. In Italia il tasso di disoccupazione a dicembre è calato al 10,8% rispetto al 10,9% di novembre. Secondo l’ufficio europeo di statistica a dicembre 2017, il numero di disoccupati nell’intera Unione è di 17 milioni 961 mila, 14 milioni 137 mila nella zona euro. Rispetto a novembre 2017, il numero dei disoccupati è sceso di 165.000 unità nella Ue a 28 e di 134.000 nella zona euro.

 

Fonte: Confcommercio
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