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Comuni: alcune indicazioni su acquisti tramite Soggetti Aggregatori

lentepubblica.it • 8 Marzo 2016

soggetti aggregatoriStretta a metà per i Comuni sugli acquisiti obbligatori tramite Soggetti Aggregatori. L’obbligo già scattato per le Amministrazioni statali con la pubblicazione del Dpcm del 24 dicembre 2015 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 febbraio 2016, viene rinviato all’8 agosto per tutti i Comuni. Ridotto anche l’elenco delle categorie merceologiche obbligatorie: a parte i prodotti riservati al Servizio sanitario, per i Comuni è fissato l’obbligo di ricorso ai Soggetti Aggregatori per la Guardiania, sopra i 40.000 euro all’anno, il Facility management per gli immobili pubblici, la Pulizia degli immobili pubblici e la manutenzione degli immobili e degli impianti, per appalti di valore superiore alla soglia comunitaria.

 

Una “stretta” molto “larga”, quantomeno per i piccoli e medi Comuni italiani che potranno quindi procedere in autonomia sotto la soglia dei 40.000 o avvalendosi della propria Centrale di Committenza di riferimento per tutte le altre categorie merceologiche e per quelle indicate fino alla soglia comunitaria di 209.000 euro. Un sospiro di sollievo per i tanti Comuni che non si fidano della centralizzazione dall’alto ma che intendono concorrere ai risparmi di spesa semplicemente scegliendo le soluzioni migliori con modalità chiare e trasparenti ma non imposte dall’alto.

 

Non è un caso che subito dopo la pubblicazione del decreto sulla centralizzazione degli acquisti tramite soggetti aggregatori, l’Anac è intervenuta per adeguare le modalità operative di acquisizione del Cig. Il Comunicato del Presidente del 10 febbraio specifica che i RUP delle stazioni appaltanti che «intendono effettuare un nuovo affidamento pubblico, dovranno dichiarare sotto la propria responsabilità, tramite la consueta procedura informatica di creazione della gara, se quest’ultima riguarda una delle categorie di cui all’art. 1 del Decreto stesso (farmaci, vaccini, stent, facility management immobili etc.) ovvero categoria merceologica differente». Per affidamenti che non riguardano le categorie merceologiche in questione, è possibile procedere all’acquisizione del CIG con le consuete modalità selezionando la voce “altre categorie”.

Fonte: ASMEL – Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali
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