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Proroga a tempo scaduto della Dichiarazione dei Redditi degli Imprenditori

lentepubblica.it • 24 Luglio 2017

IRI imposta reddito impresaArrivata l’ennesima beffa per i contribuenti italiani: con un comunicato stampa il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato la proroga del pagamento degli importi riconducibili alla dichiarazione dei redditi del 2016 degli imprenditori.


Con questa novità dell’ultima ora, segnalano dalla CGIA, il termine entro il quale sarà possibile pagare senza maggiorazioni è stato spostato dal 30 giugno al 20 luglio, mentre quello entro il quale si potrà versare, ma con la maggiorazione dello 0,4%, slitta dal 31 luglio al 20 agosto.

 

Queste novità sono sicuramente positive per coloro i quali avevano deciso di pagare le tasse all’ultimo momento, ma per quelli che lo hanno già fatto, pagando anche l’aggravio dello 0,4 per cento, questa notizia ha il sapore di una beffa.

 

La proroga, purtroppo,  è giunta fuori tempo massimo, visto che è stata resa nota nel pomeriggio di ieri (giorno della scadenza del 20 luglio) e quindi con effetti nulli per lo slittamento dei termini di versamento senza maggiorazione.

 

Molti contribuenti, infatti, avevano già eseguito i versamenti: in particolare quelli onorati tra il 30 giugno e il 20 luglio che avevano versato con la maggiorazione del 0,4% che, all’ultimo momento, è stata “cancellata”.

 

“Se è vero che i commercialisti e i tecnici delle associazioni di categoria dei piccoli imprenditori sono ormai avvezzi alle stranezze del nostro fisco – dichiara Paolo Zabeo della CGIA – è comunque inaudito che l’Amministrazione finanziaria  continui a non avere alcun rispetto dei contribuenti. E mi chiedo perché mai chi si rende responsabile di questi disguidi non sia chiamato a pagarne le conseguenze”.

 

La CGIA, infine, segnala che nel comunicato stampa di ieri il Ministero dell’Economia non ha precisato se la proroga concessa varrà anche per gli importi risultanti dalle dichiarazioni Irap. Tutto ciò, sta creando grande incertezza e confusione ai contribuenti e un nuovo carico di lavoro ai consulenti fiscali   che dovranno rivedere le procedure di versamento, rimodulando gli eventuali piani di rateazione.

Fonte: CGIA Mestre
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