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Pensioni: tutte le novità ufficiali dalla nuova Manovra

lentepubblica.it • 9 Dicembre 2016

part time 63 anni pensioneIl Governo ha incassato l’ok sull’articolo 1 del testo che contiene la parte normativa della manovra. Approvate in via definitiva le misure sulle pensioni.

 

Il via libera definitivo del Senato alla Legge di Bilancio per il 2017 conferma una serie di novità per il prossimo anno per anticipare l’età pensionabile. In primis la legge contiene una ottava salvaguardia pensionistica (l’ultima questa volta) in favore di altri 30.700 lavoratori che potranno, in via eccezionale, pensionarsi sfruttando le vecchie regole di pensionamento vigenti prima della Riforma Fornero. Il testo contiene poi l’anticipo pensionistico, nella sua forma volontaria e agevolata, nonchè della RITA che si rivolge a coloro che hanno raggiunto i 63 anni dal 1° maggio 2017, l’estensione del cumulo dei periodi assicurativi per i lavoratori che hanno carriere discontinue, la proroga (limitata) dell’opzione donna, una agevolazione dei requisiti per il pensionamento anticipato dei lavoratori precoci e dei lavori usuranti.

 

Chiudono il pacchetto pensioni una serie di misure aggiuntive come l’irrobustimento della 14^ mensilità per i pensionati ultra64enni, l’estensione della no tax area, il rifinanziamento sino al 2021 del pensionamento anticipato per i giornalisti dipendenti di aziende editoriali in crisi, alcune modifiche per consentire il pensionamento anticipato dei bancari in situazioni di esubero, il miglioramento della misura dell’assegno per i lavoratori non vedenti, l’istituzione di una pensione di inabilità specifica per gli ammalati da patologie asbesto correlate. Le partite Iva iscritte alla gestione separata ottengono, inoltre, la riduzione al 25% dell’aliquota di finanziamento e di computo delle prestazioni pensionsitiche dal 1° gennaio 2017. Da segnalare, infine, l’estensione ai trattamenti pensionistici spettanti alle vittime del dovere e a i loro familiari superstiti i benefici fiscali in materia di esenzione dall’imposta sui redditi; e una agevolazione fiscale per le pensioni a favore dei superstiti per le quali si prevede che, se percepite dagli orfani, concorreranno alla formazione del reddito complessivo solo per l’importo eccedente i mille euro. Qui di seguito le principali misure approvate.

 

Uscita Anticipata a 63 anni attraverso il prestito previdenziale

 

L’APE (acronimo di anticipo pensionistico) consentirà dal 1° maggio 2017 a tutti i lavoratori che hanno raggiunto i 63 anni di chiedere un prestito erogato dall’Inps per il tramite di banche ed assicurazioni, il cui valore è rapportato alla pensione maturata al momento della richiesta dell’APE, sino al perfezionamento degli ordinari requisiti per la pensione di vecchiaia. La misura sarà sperimentale, durerà due anni, sino al 31 dicembre 2018. La somma dovrà essere restituita con un prelievo ventennale sulla pensione definitiva. Per accedere all’APe volontario il lavoratore dovrà soddisfare quattro condizioni: 1) avere almeno 20 anni di contributi; 2) trovarsi a non più di 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio; 3) possedere almeno 63 anni di età; 4) avere una pensione, calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, non inferiore a circa 700 euro lordi al mese (1,4 volte il trattamento minimo Inps). All’operazione potranno partecipare anche le imprese versando una contribuzione all’Inps in grado di far incrementare la pensione del lavoratore e, quindi, contenendo o azzerando del tutto la rata di restituzione del prestito pensionistico.

 

Per i lavoratori che rientrano in quattro specifici profili di tutela (disoccupati, invalidi, chi assiste disabili o svolge lavori difficoltosi o rischiosi) ci sarà un sussidio di accompagnamento alla pensione il cui valore sarà rapportato alla pensione futura entro comunque un tetto di 1.500 euro al mese (cd. APE Sociale). Il sussidio è interamente a carico dello Stato e, pertanto, a differenza dell’APe volontario non prevede alcuna decurtazione sul valore finale della pensione. Per l’accesso al sussidio bisognerà dimostrare il possesso di almeno 30 anni di contributi, 36 anni per chi svolge lavori difficoltosi o rischiosi. Anche il sussidio avrà natura sperimentale, durerà dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018, e coinvolgerà i lavoratori che hanno raggiunto il 63° anno di età. L’agevolazione sarà riconosciuta nell’ambito di risorse programmate.

 

A questi strumenti sarà abbinata anche la RITA, la rendita integrativa temporanea anticipata: il lavoratore, in possesso degli stessi requisiti previsti per l’APE, potrà chiedere l’erogazione anticipata della pensione complementare, anche solo parzialmente, sotto forma di rendita mensile prima del perfezionamento dell’età per il pensionamento di vecchiaia in modo da integrare il reddito in attesa della pensione nel regime obbligatorio.

 

Carriere Discontinue

 

Ci sarà un intervento sui lavoratori che hanno carriere discontinue consistente nella possibilità di cumulare gratuitamente i periodi assicurativi in tutte le forme di previdenza obbligatoria (anche le casse professionali) al fine di raggiungere il diritto alla pensione anticipata (vale a dire i 42 anni e 10 mesi di contributi, 41 anni e 10 mesi di contributi le donne) o alla pensione di vecchiaia.

 

Pensioni Basse

 

Arriva un aiuto ai pensionati con redditi bassi attraverso un incremento della quattordicesima e un ampliamento della no-tax area dei pensionati.

 

Mestieri Usuranti

 

La manovra contiene una serie di migliorie volte a rendere più agevole il pensionamento degli addetti ai lavori usuranti come individuati dal decreto legislativo 67/2011  in cui perimetro, è bene ricordarlo, non viene però ampliato.

 

Lavoro Precoce

 

Un ulteriore intervento riguarda il riconoscimento, seppur in modo parziale e limitato, del lavoro precoce. In particolare, ai lavoratori che hanno lavorato almeno 12 mesi prima del 19° anno di età, e che appartengono a cinque profili di tutela (disoccupati, invalidi, con parenti disabili da assistere o che hanno svolto lavori difficoltosi o rischiosi, oppure chi ha svolto mestieri considerati usuranti ai sensi del Dlgs 67/2011) avranno la possibilità dal 1° maggio 2017 di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. La misura sarà riconosciuta nell’ambito di risorse programmate. Per i precoci si prevede, inoltre, lo stop definitivo alla penalizzazione per le uscite prima del 62° anno di età.

 

Salvaguardia Pensionistica ed Opzione Lavoratrici Donne

 

Confermata una ottava salvaguardia pensionistica in favore di altri 30.700 lavoratori. La misura estende ulteriormente il perimetro dei lavoratori derogati dalla Legge Fornero da uno a due anni i profili di tutela aperti con l’ultima salvaguardia. Per effetto di una modifica apportata dalla Camera si includono anche le lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1958 nell’opzione donna a condizione che abbiano raggiunto i 35 anni di contributi entro il 31.12.2015.

 

Aliquote Partite Iva

 

La manovra reca, a decorrere dall’anno 2017, per i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, iscritti alla gestione separata che non risultino iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati, la riduzione dell’aliquota contributiva al 25 per cento.

 

Fondi di solidarietà

 

E’ previsto un contributo statale per il finanziamento delle prestazioni straordinarie di sostegno al reddito erogate dai Fondi di solidarietà settoriali per accompagnare alla pensione i lavoratori coinvolti in piani di ristrutturazione o crisi aziendale

Fonte: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it) - articolo di Davide Grasso
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