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Concorso a cattedra 2016: cosa accade quando nessun candidato supera prova scritta?

lentepubblica.it • 16 Ottobre 2017

concorso a cattedra esclusiConcorso a cattedra 2016: nessun candidato supera prova scritta per primaria, dalla Sicilia al Veneto. Da dove si riparte?


Questo il risultato delle prove suppletive del concorso a cattedra 2016, svolte la scorsa primavera, ad un anno di distanza dalle prove ordinarie, con modalità identiche a quelle della prova già assegnata.

 

In Sicilia il risultato era già stato comunicato all’inizio di settembre.

 

Adesso giunge anche il risultato del Veneto: “Con riferimento al concorso citato in epigrafe, si rende noto che la Commissione giudicatrice ha comunicato in data 02 ottobre 2017 che NON risultano esserci candidati ammessi alla prova orale.”

 

Responsabilità da attribuire all’eccessivo rigore delle commissioni? Preparazione veramente insufficiente dei candidati? Già nella sessione ordinaria, i commissari avevano dovuto precludere l’accesso alla prova orale al 50% dei candidati a causa dei numerosi errori di grammatica ”.

 

“Erano troppi, troppo banali e troppo diffusi. Stiamo parlando di errori che molto spesso vengono corretti anche ai bambini delle scuole elementari, le stesse in cui queste maestre sarebbero dovute andare ad insegnare” afferma un commissario.

 

Da dove si riparte?

 

Dalle GaE – si attende per il 15 novembre l’udienza Plenaria del Consiglio di Stato che deciderà se è corretto o meno l’inserimento dei diplomati magistrale con titolo conseguito entro l’a.s. 2001/02 – e dalla II fascia delle graduatorie di istituto.

 

Intanto, anche il Ministro Fedeli dice di aver preso a cuore il problema. La Ministra ieri in audizione alla Camera: “Ho proposto per la legge di bilancio apposite misure relative ad insegnati primaria e ATA, che sto concertando con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il MEF.”

 

Se per gli ATA le indiscrezioni ci sono già, ossia sappiamo che il Ministro Fedeli avrebbe richiesto 6mila posti in più rispetto al turnover dei pensionamenti del personale ATA e che è stata ripresa la questione del divieto di effettuare supplenze per il personale ATA fino a sette giorni, per quanto riguarda invece il personale docente di infanzia e primaria non ci sono anticipazioni.

 

Per l’infanzia potremmo pensare all’introduzione del potenziamento, più volte richiesto dopo la beffa dell’esclusione del piano straordinario di assunzioni nel 2015, e sempre rinviato per mancanza di fondi.

 

Per infanzia e primaria in ogni caso si attende l’esito della Plenaria del Consiglio di Stato, calendarizzata per il 15 novembre. Una decisione che potrà incidere significativamente sulla composizione delle graduatorie, nonchè sulle immissioni in ruolo.

Fonte: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)
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