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Enti Sciolti per Mafia: la relazione sulle Commissioni di gestione straordinaria

lentepubblica.it • 14 Luglio 2022

enti-sciolti-mafia-relazione-commissioni-gestione-straordinariaDisponibile la relazione del Ministero dell’Interno sulle attività delle Commissioni di gestione straordinaria degli enti sciolti per mafia.


La relazione si riferisce all’attività svolta nel corso dell’anno 2021 da 52 commissioni straordinarie che hanno amministrato 50 comuni e due aziende sanitarie provinciali.

Nei confronti di questi Enti è stato adottato un provvedimento di scioglimento ai sensi dell’art. 143 e dell’art. 146 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per fenomeni di infiltrazione e condizionamento della criminalità organizzata.

Enti Sciolti per Mafia: la relazione sulle Commissioni di gestione straordinaria

L’operato delle commissioni si è incentrato sul risanamento amministrativo, sul ripristino delle regole e del buon andamento nella gestione dell’ente.

Infatti, le diffuse irregolarità riscontrate, certamente ascrivibili anche alle condotte dei funzionari e dirigenti locali, hanno messo in luce una generale compromissione dell’azione amministrativa che si è discostata sempre più dai principi di legalità e di trasparenza, riflettendosi poi sulla regolarità e sull’efficienza nell’erogazione dei servizi destinati alla cittadinanza.

In altri termini, è stata rilevata una diffusa trascuratezza nella tutela dell’interesse pubblico, attribuibile in parte all’operato dell’apparato burocratico ma, soprattutto, alla responsabile inerzia o alla tacita connivenza degli organi politici che, nella generalità dei casi, non hanno esercitato le funzioni loro proprie di controllo e di direzione politicoamministrativa, lasciando spazio ai sodalizi e agli interessi della criminalità organizzata.

Le numerose indagini giudiziarie svolte negli ultimi anni hanno inoltre accertato una sorta di “delocalizzazione mafiosa in atto, confermando la presenza della criminalità organizzata nelle regioni del nord e del centro Italia, e i tentativi, talvolta riusciti, della criminalità organizzata di inserimento nell’economia legale di territori che presentano situazione economiche “vantaggiose”.

Una valutazione generale delle vicende che hanno portato all’adozione del provvedimento di cui all’art. 143 TUOEL nei confronti di enti del nord Italia, permette di affermare che, come già riscontrato in altri territori, l’infiltrazione e il condizionamento della criminalità organizzata si concentrano principalmente nei settori relativi agli appalti pubblici e all’urbanistica, ove maggiormente si rivolgono gli interessi dei sodalizi criminali.

Il testo completo della relazione

Potete consultare qui il testo completo della relazione del Ministero dell’Interno.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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