Nella sentenza n. 212/2021 il TAR Campania ha sottolineato la necessità della preventiva interlocuzione delle Poste col sindaco ai fini della rideterminazione degli orari degli uffici postali.
Nel caso analizzato dai giudici amministrativi il Comune protestava contro il provvedimento di riduzione dell’orario dell’ufficio postale.
Si tratta di un piccolo Comune rurale che, allocato in area svantaggiata, ha poche e disagiate strade di collegamento in cui “il trasporto pubblico è assicurato dal servizio Air ma che fra una corsa e l’altro passano varie ore, rendendo di fatto inoperante anche questo servizio”.
La relativa comunità di sole “circa 400 persone” sarebbe, peraltro, “formata in gran parte da anziani, con un alto indice di disabilità, non munita di auto propria”.
Il TAR ha dunque, concluso come:
“sul piano procedimentale la determinazione … di rimodulazione dell’orario di apertura di un ufficio postale presuppone un’accurata istruttoria, comprensiva anche della fase di necessaria interlocuzione con gli enti locali interessati. E richiede una motivazione idonea a dar conto, oltre che degli esiti di detta interlocuzione, anche delle specificità della situazione locale. Risultando a tal fine insufficiente sia un rinvio generico e standardizzato ad atti quali il piano di intervento (o di “riorganizzazione” o di “razionalizzazione ed efficientamento”), pur se “positivamente vagliato dall’Autorità di vigilanza del settore”, sia l’enunciazione delle disposizioni di riferimento”, sicchè, in definitiva, “l’istruttoria e la motivazione devono tenere conto delle “specificità del caso concreto””.
Ebbene Poste Italiane non ha rispettato i parametri indicati dalla giurisprudenza:
Pertanto il TAR ha sottolineato la necessità di un confronto e di una richiesta di parere al sindaco, preventivamente, ai fini della rideterminazione degli orari degli uffici postali.
A questo link il testo completo della Sentenza.
Fonte: articolo di Giuseppe Orefice