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112, il soccorso in Europa a portata di Numero

lentepubblica.it • 12 Febbraio 2014

In occasione della Giornata UE dedicata al 112, il Dipartimento Politiche Europee presenta la nuova campagna di comunicazione sul Numero Unico Europeo di Emergenza. La campagna è promossa insieme a Commissione europea e Parlamento europeo.

L’iniziativa vuole sensibilizzare e far conoscere l’esistenza del 112 come numero unico di emergenza a tutti i cittadini italiani che si spostano nei paesi dell’Unione Europea per studio, lavoro o vacanza. Il 112 è infatti già attivo in gran parte dei paesi dell’UE e nasce con l’obiettivo di assicurare una risposta di pari qualità alle richieste di soccorso indipendentemente dallo Stato UE in cui ci si trovi. In tal modo, garantendo un alto livello di sicurezza ai cittadini, viene tutelata e incentivata anche una maggiore libertà di movimento all’interno dell’Unione.

Oggi milioni di europei e di turisti hanno bisogno di rivolgersi ai servizi d’emergenza nel loro paese e all’estero. Tuttavia, solo il 34% dei viaggiatori abituali e il 26% del totale dei cittadini europei sanno che il 112 è il numero unico europeo d’emergenza, accessibile sia in patria, sia all’estero. In base ai dati del rapporto Eurobarometro 2013, la consapevolezza in Italia del 112 continua ad essere la più bassa tra tutti gli Stati membri.

Promuovere e attuare il 112, chiede l’Unione Europea. Spiega in una nota la Commissaria europea all’Agenda Digitale, Neelie Kroes, “il 112 resta sconosciuto a troppi europei e non posso dire oggi che il numero unico d’emergenza europeo sia accessibile a tutti e funzionante in modo efficiente. C’è ancora molta strada da fare”.

Dal 2009, la Commissione europea, d’intesa con il Parlamento europeo e il Consiglio, ha dichiarato l’11 febbraio “Giornata europea del 112” per favorire una più ampia conoscenza del 112 in tutta l’Europa.

La campagna di comunicazione

La campagna italiana per la promozione del 112 prevede uno spot video e radio e, nei prossimi giorni, i siti web delle Pubbliche Amministrazioni italiane che hanno collaborato e aderito all’iniziativa, a partire dal Ministero dell’Interno, pubblicheranno nella loro home page un banner dedicato al Numero Unico Europeo di Emergenza con tutte le informazioni utili sul servizio.

La direttiva europea

Il Numero Unico di Emergenza Europeo 112 è stato introdotto nel 1991 (direttiva 91/396/CEE) per mettere a disposizione un numero di emergenza unico per tutti gli Stati membri, in aggiunta ai numeri di emergenza nazionali, e rendere così più accessibili i servizi di emergenza, soprattutto per i viaggiatori. Dal 1998 la normativa dell’UE impone agli Stati membri di garantire che tutti gli utenti di telefonia fissa e mobile possano chiamare gratuitamente il 112. Dal 2003 gli operatori di telecomunicazioni devono fornire ai servizi di emergenza informazioni sulla localizzazione del chiamante per consentire loro di reperire rapidamente le vittime di incidenti. Gli Stati membri hanno inoltre il compito di sensibilizzare i cittadini sull’uso del 112.

Il Numero Unico in Italia

In Italia, la sperimentazione del Numero Unico, partita nel 2010 a Varese, si è estesa dal 1 gennaio 2012 in tutta la regione Lombardia. La direttiva europea prevede che attraverso il 112, sia da telefono fisso che da cellulare, il cittadino europeo possa chiedere l’intervento di polizia, carabinieri, vigili del fuoco e 118, con possibilità di allertare anche protezione civile e polizie locali grazie a una centrale operativa in grado di smistare la richiesta al terminale adeguato. ù

Il servizio, che sarà successivamente esteso a tutta Italia, consentirà maggiore rapidità degli interventi di soccorso e una razionalizzazione dei costi e delle risorse e prevede l’accessibilità anche a persone con disabilità che potranno inviare e riceve sms e un servizio di risposta multilingue grazie a una serie di traduttori specializzati.

In Italia, al momento, restano comunque attivi i numeri di emergenza nazionali.
Per saperne di più:
Guarda lo spot video
Approfondimento sul 112

FONTE: Dipartimento politiche europee – Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte:
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