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Acquisto di una casa: i prezzi si sono abbassati, è il momento giusto?

lentepubblica.it • 4 Marzo 2016

piano casaLa casa continua a essere tra gli obiettivi degli italiani. Dopo il lungo periodo di crisi e la forte flessione del mercato, il 2015 non sembra lasciare spazio a dubbi: la contrazione delle compravendite di abitazioni sembra essersi definitivamente arrestata. Dopo un inizio incerto, negli ultimi tre trimestri dell’anno appena trascorso, i tassi di crescita dei volumi scambiati sono stati sempre piuttosto sostenuti, portando il settore a chiudere l’anno con un saldo positivo di 27mila compravendite. I dati contenuti nella nota trimestrale, redatta dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, disegnano per l’ambito residenziale l’andamento del mercato immobiliare italiano nel IV trimestre 2015 e i principali risultati di consuntivo dell’intero anno.

 

Più compravendite

 

Nel quarto trimestre 2015 sono state scambiate circa 127.500 abitazioni, che hanno portato il settore residenziale a segnare il rialzo maggiore dell’intero comparto immobiliare con un incremento del 9,4% rispetto al quarto trimestre 2014.
La ripresa del mercato delle abitazioni è stata sicuramente supportata dal calo dei prezzi osservato negli ultimi anni. Nel 2015 il balzo delle compravendite si riflette sul livello prezzi che, dopo sette semestri di ininterrotta flessione, nel secondo semestre dell’anno rimane sostanzialmente stabile (+ 0,2%), come segnalato dall’indice Ipab, pubblicato dall’Istat. Anche le unità pertinenziali (quali cantine, box e posti auto) per lo più riconducibili al settore residenziale proseguono il trend di ascesa e nel quarto trimestre crescono del 5,6 per cento.

 

Complessivamente, nel 2015, le abitazioni sfiorano i 445mila scambi, in salita del 6,5% rispetto al 2014, mentre le pertinenze, con quasi 345mila unità compravendute, crescono del 4,3 per cento. Gli aumenti risultano particolarmente significativi se si considera che, nel 2015, i due segmenti rappresentano più dell’80% delle transazioni dell’intero comparto immobiliare. Inoltre, il tasso di crescita annuo per le abitazioni risulta il più elevato dal 2004 a oggi, sebbene riferito a volumi quasi dimezzati rispetto al 2004, quando gli scambi raggiungevano e superavano le 800mila unità.

 

Su base trimestrale, la crescita risulta diffusa in tutte le aree del Paese, con recuperi superiori al 10% per il Centro e il Nord (rispettivamente, + 11,1% e + 10,5%); di poco inferiore il rialzo al Sud, + 6,1 per cento.
Variazioni positive sullo stesso trimestre dell’anno precedente (+ 10,9%) si registrano anche nei capoluoghi che continuano ad anticipare la ripresa mostrando negli ultimi tre trimestri del 2015 tassi di recupero sempre più elevati rispetto a quelli osservati nei restanti comuni e chiudono l’anno con una variazione positiva (+ 7,1%), superiore al risultato nazionale (+ 6,5%).

 

Trainanti le grandi città

 

Guardando alle sole metropoli (le otto città italiane più popolose), le compravendite di abitazioni, nel quarto trimestre 2015, sono in aumento del 10,8% rispetto all’omologo periodo del 2014. La ripresa è trascinata soprattutto dalla buona performance di Milano, dove il settore abitativo spunta un tasso di crescita trimestrale tendenziale del 23,6 per cento. Piuttosto buoni sono anche i risultati registrati a Palermo e a Genova, dove la variazione è poco inferiore al 15 per cento. Crescono di circa il 10% i mercati delle città di Firenze e Torino, mentre la capitale mostra una variazione positiva del 4,5 per cento. La crescita delle grandi città coinvolge anche i relativi hinterland, con rialzi consistenti che confermano il consolidarsi dell’inversione di tendenza.

 

Ripresa più timida per le nude proprietà 

 

Nel 2015, le abitazioni trasferite per la sola nuda proprietà risultano 21.485, in aumento dell’1,8%, a fronte del + 6,5% riscontrato per le compravendite del diritto di proprietà. La crescita nelle transazioni annue risulta più accentuata nei comuni capoluogo (+ 3,7%), con i comuni minori che si fermano sotto l’1 per cento.

Fonte: Fisco Oggi, Rivista Telematica dell'Agenzia delle Entrate - articolo di Erika Ghiraldo
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