Ryanair dice addio ai biglietti a 10 euro, come annunciato dal suo amministratore delegato. Ecco cosa succede.
“Dovremo dire addio ai biglietti a 10 euro“, lo conferma Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, la famosa compagnia aerea low-cost.
Il prezzo così basso dei biglietti era diventato quasi un marchio di fabbrica per la compagnia aerea, che spopolava soprattutto fra i più giovani.
La causa principale è da trovare nel rincaro del prezzo dei carburanti, che ha colpito anche la famosa compagnia aerea low cost.
Ma vediamo cos’è successo.
Michael O’Leary ha annunciato che Ryanair aumenterà il prezzo medio dei biglietti, passando da 40 euro a 50 euro.
Per quanto riguarda, invece, le offerte lampo e bassissime, come quelle “da 0,99 a 9,99 euro per un biglietto”, ha detto:
“Non credo che vedremo queste tariffe nei prossimi anni”.
Sembrano finiti, quindi, i tempi d’oro di Ryanair, nei quali un biglietto aereo costava poco più di un biglietto per un autobus.
La causa è ovviamente da imputare alla crisi energetica e all’aumento dei prezzi dei carburanti, che porterà ad un forte ridimensionamento dei voli low-cost.
Ma non solo: negli ultimi mesi, abbiamo visto i numerosi scioperi che hanno interessato il settore delle compagnie aeree, non solo low cost.
Il settore delle compagnie aeree è stato sicuramente uno dei più colpiti dalla pandemia, ma alla fine dell’emergenza ha avuto un boom enorme di richieste, con milioni di viaggiatori pronti a tornare a viaggiare.
Le compagnie aeree, però, non si aspettavano questo rialzo così improvviso e hanno intensificato i voli, ai danni del personale, ridotto all’osso.
Laura Nurski, economista del lavoro, ha affermato:
“I lavoratori non sono solo in una buona posizione, ma hanno anche buone ragioni per contrattare e chiedere salari più alti in questo contesto. Le compagnie aeree cercano di offrire tariffe basse, ma quando voli a buon mercato, il costo viene dai salari o dalle condizioni delle persone che ci lavorano”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it