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Addio Spid ad aprile? Ecco tutto ciò che sappiamo

lentepubblica.it • 23 Febbraio 2023

addio spid aprilePotremmo dire addio allo Spid ad aprile 2023: sono scadute, infatti, le convenzioni per la gestione e ciò potrebbe provocare non pochi problemi alle amministrazioni.


Addio Spid aprile: il Sistema Pubblico d’Identità Digitale (SPID) potrebbe dirci addio, già a partire dal prossimo aprile.

Lo scorso dicembre era arrivata la proposta di Fratelli d’Italia di eliminare gradualmente lo Spid, per poter optare per un altro sistema unico d’identità digitale.

I motivi del possibile addio stavolta, però, sono collegati alle convenzioni per la gestione.
Vediamo di cosa si tratta nello specifico.

Addio Spid aprile: ecco cosa succede

Ad aprile 2023, scadranno le convenzioni per la gestione dello Spid. In realtà, gli accordi sono scaduti a fine 2022, ma l’Agid (l’Agenzia per l’Italia Digitale) li ha prorogati fino ad aprile.

Il problema sarebbe il fattore economico, poiché c’è stato un forte aumento dei costi e i fondi dati dallo Stato (che si attestano a circa un milione di euro) non basterebbero più.

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, in un recente vertice, le aziende avrebbero chiesto che si arrivasse almeno a 50 milioni di euro di fondi, da dividere fra tutti gli operatori, in proporzione.

Ma non solo: Alessio Butti di Assocertificatori ha inviato una lettera ad Alessandro Musumeci, capo della segreteria tecnica del sottosegretariato all’Innovazione, nella quale si chiariscono anche le altre richieste degli operatori.

Gli operatori, infatti, hanno richiesto di essere coinvolti, nel caso in cui l’Agenzia e l’esecutivo dovessero ripensare all’identità digitale dei cittadini italiani

Addio Spid aprile: la posizione di Assocertificatori

Come dichiarato dal Presidente di Assocertificatori, Carmine Auletta:

“Quando è nato Spid, 8 anni fa, il legislatore aveva stabilito un principio: l’infrastruttura avrebbe dovuto essere gratuita per i cittadini e per la Pubblica Amministrazione e sarebbe stata finanziata con i flussi di cassa dei provider che avrebbero dovuto essere ripagati dalle transazioni dei privati. Abbiamo chiesto più volte di promuovere l’utilizzo dello Spid uso professionale e persona giuridica a pagamento, abbiamo proposto di creare un sistema di crediti di imposta per incentivare i service provider privati, ma non si è fatto nulla”.

Rimangono ancora due mesi di tempo per trovare un accordo.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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loretta perin
loretta perin
25 Febbraio 2023 9:53

noi cittadini siamo le solite pedine che ci muovono in base al politico di turno, quello che e’ triste che non siamo organizzarci per ribellarci