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Anomalie sugli Studi di Settore: un bilancio

lentepubblica.it • 20 Maggio 2016

indicatoriA 11 mesi dall’invio di 190mila comunicazioni di anomalie nei dati dichiarati ai fini degli studi, l’Agenzia fa un primo bilancio dell’operazione. I dati illustrati ieri durante la videoconferenza agli Osservatori regionali sugli studi di settore evidenziano, nonostante manchino all’appello 73mila posizioni ancora da esaminare, una risposta senza dubbio positiva da parte dei destinatari.

 

Infatti, il 64% della platea dei soggetti coinvolti (75.066 su 117.372 contribuenti esaminati, 106.787 imprese e 10.585 professionisti) ha accettato di rivalutare la propria posizione rimediando preventivamente ad eventuali errori od omissioni oppure fornendo ulteriori chiarimenti all’Agenzia, tanto da non presentare più alcuna anomalia rispetto al 2014, annualità oggetto delle comunicazioni. Sono invece 42.306, il 36%, i destinatari delle comunicazioni che risultano aver reiterato il comportamento anomalo.

 

I dati confermano l’efficacia delle comunicazioni di anomalia e, più in generale, dei nuovi strumenti di compliance, la cui finalità è mettere con largo anticipo i cittadini nelle condizioni di avere un quadro completo della loro posizione fiscale per aiutarli in seguito ad adempiere correttamente o a mettersi in regola ed evitare, così, i controlli. Un impulso ulteriore al successo di questa strategia è dovuto all’adozione del nuovo ravvedimento, che consente al contribuente che si accorga dell’errore e provveda a correggerlo, di beneficiare di una significativa riduzione delle sanzioni in base al tempo trascorso. Una chance che resta salva anche se la violazione è già stata constatata o sono iniziati accessi, ispezioni, verifiche.

 

La stessa strategia preventiva avrà spazio anche quest’anno. Nei primi giorni di giorno, infatti, le comunicazioni relative alle anomalie riscontrate negli studi di settore saranno disponibili sul cassetto fiscale. Gli inviti ad accedere al proprio cassetto fiscale saranno inviati agli indirizzi di posta elettronica certificata (Pec) attivati dai contribuenti e via mail o sms, nel caso dei soggetti direttamente abilitati ai servizi telematici delle Entrate. Per i soggetti che in dichiarazione hanno scelto l’intermediario come destinatario delle comunicazioni, le anomalie saranno segnalate solo a quest’ultimo tramite il canale Entratel.

 

Una volta letta la comunicazione, il contribuente potrà verificare la propria situazione e scegliere se fornire giustificazioni o ravvedersi. Nel primo caso, potrà fornire chiarimenti e precisazioni tramite i software gratuiti che saranno messi a disposizione sul sito www.agenziaentrate.it nella sezione dedicata agli studi di settore. Nel secondo caso, potrà invece regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commessi tramite l’istituto del ravvedimento operoso (articolo 13 del Dlgs n. 472/1997), beneficiando così delle diverse riduzioni delle sanzioni previste a seconda della tempestività delle correzioni.

Fonte: Fisco Oggi, Rivista Telematica dell'Agenzia delle Entrate
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