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Batteri Fecali nell’Acqua Minerale: ecco marchio e lotti ritirati dal mercato

lentepubblica.it • 6 Novembre 2019

batteri-fecali-acqua-mineraleUn intero lotto di acqua minerale effervescente naturale in bottiglie di vetro è stato ritirato dal mercato. La causa: la presenza di batteri fecali, di norma presenti nell’intestino umano o animale.


Batteri Fecali nell’Acqua Minerale: ecco marchio e lotti ritirati dal mercato.

L’avviso è stato diffuso direttamente dal Ministero della Salute. Nelle bottiglie di acqua minerale si riscontrano batteri Coliformi, che vivono nell’intestino dell’uomo e altri animali a sangue caldo.

Un avvertimento ai consumatori doveroso: poichè i batteri coliformi rappresentano un batterio che vive in simbiosi con noi e ci aiuta a digerire.

Tuttavia può trasformarsi anche in un pericoloso patogeno occasionale, scatenando sepsi, batteriemie, uretriti, cistiti e altre infezioni potenzialmente fatali. L’Escherichia coli assieme agli enterococchi rappresenta il principale fattore di contaminazione fecale dell’acqua.

Batteri Fecali nell’Acqua Minerale: marchio e lotto ritirato dal mercato

Si tratta di di un lotto di acqua minerale effervescente naturale “Acqua di Nepi” per la presenza, appunto, di coliformi.

Il prodotto interessato ha visto la sua distribuzione in bottiglie di vetro da un litro. Con il numero di lotto N9183A e il termine minimo di conservazione 01/07/2021 (si tratta del formato per la ristorazione).

L’acqua minerale richiamata ha avuto il suo imbottigliamento in data 02/07/2019 da Acqua di Nepi Spa. Precisamente si produce nello stabilimento di località Graciolo a Nepi, in provincia di Viterbo.

A questo link potete scaricare il file con l’avviso diffuso sul sito del Ministero della Salute.

La risposta di Acqua di Nepi SpA: la presenza dei Coliformi è riconducibile a fenomeni esterni ai cicli produttivi aziendali

In risposta all’avviso del Ministero della Salute, la Società Acqua di Nepi S.p.A. ha voluto, tramite il suo una nota del proprio Ufficio Stampa, chiarificare l’estraneità del fenomeno della presenza dei coliformi al proprio ciclo produttivo aziendale.

Qui di seguito pubblichiamo la nota per intero.

La nota

Acqua di Nepi S.p.A. comunica di aver attivato a scopo precauzionale la procedura di richiamo del lotto N9183A, imbottigliato in data 02.07.2019, destinato al canale ristorazione del prodotto Acqua Minerale effervescente naturale Acqua di Nepi.

La decisione è stata presa a seguito di accertamenti da parte della ASL di Viterbo e della ASL n. 1 di Roma, relativamente alla presenza di coliformi trovati in una unica bottiglia da 1L in vetro.

L’accertamento è stato disposto nell’ambito di indagini successive al sequestro di prodotti di varie marche eseguito in data 15.7.2019, su ordine della Polizia Giudiziaria Roma Capitale presso il deposito di una società distributrice terza.

Acqua di Nepi S.p.A. dichiara che è da escludere che la presenza dei coliformi possa dipendere o essere ricollegata, anche indirettamente, al proprio processo di imbottigliamento, in quanto le fonti, le linee di produzione e il magazzino presso lo stabilimento sono sottoposti ad analisi giornaliere da parte dell’azienda e a controlli periodici da parte degli Organi Sanitari.

Non è un caso che, il giorno 02.07.2019, lo stesso giorno in cui è stato imbottigliato il lotto sequestrato in data 15.7.2019, sono state effettuate analisi da parte della ASL Viterbo che hanno escluso la presenza di qualsiasi contaminazione dell’acqua oggetto di imbottigliamento.

La presenza dei batteri, dunque, è da ricondurre a fattori esterni al ciclo produttivo aziendale.

La procedura di richiamo, già effettuata in toto, è stata circoscritta ad un lotto di bottiglie in vetro destinato al canale della ristorazione ed è stata attivata solo a scopo precauzionale.

Per Acqua di Nepi S.p.A. la sicurezza dei propri consumatori è la priorità assoluta.

Come funzionano i richiami alimentari?

Gli operatori del settore alimentare (OSA) hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare il prodotto dal mercato.

E in aggiunta al ritiro, se il prodotto risulta già venduto al consumatore, l’OSA deve inoltre provvedere al richiamo. Cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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Antonino Azzara
Antonino Azzara
9 Novembre 2019 15:36

interessantissimo!!!Non vorreibche qualcuno intende speculare su questa acqua per vendere un prodotto applicabile ai rubinetti per depurare l’acqua ed invogliare i consumatori per vendere i loro prodotti.