Con la proroga dei termini amministrativi rischio blocco appalti nella “fase due”. L’ANAC provvede a una segnalazione a Governo e Parlamento per intervenire con una norma apposita.
Prevedere misure specifiche per lo svolgimento delle procedure di gara, l’affidamento di appalti pubblici e la loro esecuzione in vista della ripresa delle attività produttive (la cosiddetta “fase due”).
È quanto suggerisce l’Autorità nazionale anticorruzione con una segnalazione inviata in data odierna a Governo e Parlamento.
La richiesta di una norma specifica è dovuta al rischio che l’applicazione delle disposizioni adottate in via generale per i procedimenti amministrativi possa comportare rilevanti problemi applicativi al settore degli appalti pubblici, in considerazione delle sue specificità.
La proroga del periodo di sospensione dei termini dal 15 aprile al 15 maggio ad avviso dell’Autorità dell’Anac potrebbe comportare infatti una sospensione generalizzata delle procedure di gara. Comprese quelle d’urgenza indette dagli enti del Sistema sanitario nazionale.
Per scongiurare una simile eventualità, l’Anac ha già fornito prime indicazioni con la delibera 312. Il documento ha l’intento di garantire comportamenti omogenei ed uniformi nello svolgimento delle procedure di gara e nella relativa fase di esecuzione.
Adesso la richiesta di un intervento al Legislatore, così da assicurare una “copertura” anche dal punto di vista normativo.
In una delibera di questi giorni l’Autorità ha inoltre fatto il punto sullo svolgimento delle procedure di gara e nella relativa fase di esecuzione per garantire comportamenti omogenei ed uniformi.
In particolare, ha fornito indicazioni
A questo link potete legge il testo completo della delibera 312/2020.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it