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“@e.bollo”: marca da bollo digitale online per i propri tributi alle PA

lentepubblica.it • 22 Settembre 2014

In una prima fase si potrà pagare il tributo sui siti delle PA che offrono l’opportunità agli utenti di interagire per la richiesta e il rilascio dei documenti elettronici

Al via il progetto per il pagamento on line, con carte di credito, debito o prepagate, dell’imposta di bollo dovuta sulle istanze trasmesse in via telematica alla Pubblica amministrazione e sui relativi atti.
Il là arriva dal provvedimento 19 settembre 2014 del direttore dell’Agenzia delle Entrate, d’intesa con il dipartimento della Funzione pubblica.

Il progetto, che fornisce un ulteriore impulso alla digitalizzazione dei procedimenti amministrativi e si inserisce a pieno titolo nell’ambito della dematerializzazione e della semplificazione degli adempimenti, nasce dal comma 596 dell’unico articolo dell’ultima legge di stabilità, la 147/2013, contenente le prime indicazioni per le amministrazioni deputate a curarlo.

Questo lo start, ed ecco il percorso che delinea i primi step propedeutici alla realizzazione.
Nel provvedimento troviamo, oltre a un dettagliato elenco di definizioni che dovranno diventare familiari agli attori coinvolti nel meccanismo, anch’essi descritti, le modalità di assolvimento dell’imposta on line a seconda dello scenario.
Il bollo digitale, infatti, potrà essere assolto collegandosi direttamente al sito dell’Amministrazione interessata, autenticandosi se richiesto, oppure a quello dell’intermediario. C’è, poi, il caso in cui sia dovuto il pagamento del bollo su un atto o provvedimento prodotto dalla Pubblica amministrazione a seguito di una istanza del cittadino. Gli schemi sono più o meno gli stessi, ma ciò che risalta è il ruolo attribuito ai “prestatori di servizi di pagamento”, gli intermediari di cui all’articolo 114-sexies, Tub, cioè banche e Poste. Saranno loro i “possessori” degli Iubd (identificativi univoci bollo digitale) che serviranno per la formazione delle marche digitali.

Il servizio, battezzato “@e.bollo”, per crescere e diventare operativo avrà bisogno di alcuni mesi necessari al perfezionamento delle procedure informatiche, da parte sia delle Pubbliche amministrazioni sia degli intermediari incaricati alla riscossione dell’imposta, che avverrà in base alle linee guida elaborate dall’Agenzia delle Entrate e dall’Agenzia per l’Italia digitale.
In prima battuta, sarà attivato sui siti internet delle PA che offrono servizi interattivi di colloquio con gli utenti per la richiesta e il rilascio dei documenti elettronici: per facilitare gli adempimenti delle amministrazioni, sui siti delle Entrate e dell’Agenzia per l’Italia digitale sarà reso disponibile un software, con le relative specifiche tecniche, che le amministrazioni potranno collegare al proprio sistema di protocollazione. Attraverso la funzionalità del programma potranno verificare la contestuale presenza del documento e della marca da bollo digitale, la correttezza formale di quest’ultima, e controllare che l’imposta sia stata assolta nella misura dovuta.
In una seconda fase, il servizio verrà esteso alle richieste e ai relativi atti scambiati, tra cittadini e PA, tramite posta elettronica.

 

FONTE: Fisco Oggi – Rivista Telematica dell’Agenzia delle Entrate

AUTORE: Paola Pullella Lucano

 

 

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