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Bonus 2023 bloccati dalla burocrazia: ecco quali sono

lentepubblica.it • 10 Marzo 2023

bonus 2023 bloccati burocraziaNel vasto panorama delle agevolazioni per cittadini e imprese, ci sono dei Bonus 2023, che sono bloccati dalla burocrazia: ecco quali.


Bonus 2023 bloccati dalla burocrazia: alcuni dei Bonus e delle agevolazioni, confermati per il 2023, non possono essere usufruiti dai cittadini, a causa d’intoppi con la burocrazia.

In alcuni casi non ci sono i decreti attuativi, mentre in altri, le domande hanno creato un intoppo nei portali amministrativi.

Ecco quali sono i Bonus bloccati dalla burocrazia, nel 2023.

Bonus 2023 bloccati dalla burocrazia: le agevolazioni che hanno subito uno stop

Vediamo quali sono le agevolazioni bloccate, nel 2023, a causa di intoppi burocratici.

Bonus trasporti

Il Bonus trasporti prevede un contributo di 60 euro sull’acquisto di abbonamenti mensili o annuali, per i mezzi di trasporto pubblici.
L’agevolazione è stata molto apprezzata dai cittadini e, per questo, è stata rinnovata anche quest’anno.

Col Decreto Aiuti, è stato abbassato il limite del reddito entro cui è possibile usufruirne, passando da 35mila euro a 20mila euro.
A mancare, però, è il decreto attuativo per delineare modalità e dettagli del contributo, lasciando il Bonus in fase di stallo.

Bonus psicologo

Come abbiamo potuto vedere, il Bonus psicologo ha riscosso un notevole successo tra i cittadini, ottenendo diverse adesioni. L’agevolazione era stata pensata soprattutto in seguito all’aumento di stati di depressione, ansia e stress, causati dal lockdown, dalla pandemia e dalla condizione economica mondiale.

Nonostante ciò, il Ministero della Salute non ha ancora diffuso le direttive per l’erogazione dell’agevolazione. Il decreto attuativo dovrebbe essere definito insieme al Ministero dell’Economia, con tutte le informazioni necessarie per l’agevolazione.

Assegno unico

Il 28 febbraio scorso è scaduto il termine per aggiornare il proprio Isee 2023, relativo alla Dichiarazione dei Redditi 2021.
I cittadini aventi diritto, che non sono riusciti a rispettare la scadenza, riceveranno la quota minima (pari a 50 euro) come Assegno Unico, per ogni figlio.

Nonostante ciò, chi non ha fatto in tempo a presentare l’Isee, potrà recuperare ciò che ha perso, entro il 30 giugno.
Molti dei beneficiari sono stati tagliati fuori, perché Caf e patronati sono stati presi d’assalto dalle domande e non sono riusciti a sopperire a tutte le richieste.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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antonella
antonella
13 Marzo 2023 7:54

cosa c’entra la burocrazia?
Sono le persone che li bloccano, non la carta