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Strage via d’Amelio: un breve testo poetico in memoria di Paolo Borsellino

lentepubblica.it • 6 Luglio 2018

breve-testo-poetico-in memoria-di-paolo-borsellinoCon l’avvicinarsi del 26mo anniversario della strage di Via d’Amelio, il poeta Fabio Strinati ha condiviso, con la nostra redazione, un breve testo poetico in memoria di Paolo Borsellino.


Si avvicina la triste data del 19 luglio: nel 1992, una Fiat 126 rubata con cento chili di tritolo saltò in aria in via D’Amelio a Palermo, all’altezza del civico 21. Con questo triste attentato vennero uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

 

In occasione dell’avvicinarsi alla ricorrenza del 26mo anniversario della strage di Via d’Amelio, Fabio Strinatipoeta, aforista, pianista e compositore, ha deciso di condividere con la nostra redazione un breve testo poetico inedito, composto e dedicato alla memoria del magistrato Paolo Borsellino, che proprio nel Luglio di 26 anni fa veniva barbaramente assassinato dalla criminalità organizzata.

 

Qui di seguito vi riportiamo il testo del componimento poetico, ringraziando l’autore per la sua concessione.

 

A PAOLO BORSELLINO

 

 

 

Una vita vissuta con orgoglio, immersa

 

dentro a un costante rischio e a questo richiamo

 

della morte che ti ha sottratto a questo mondo

 

che tu hai contribuito a rendere meno estraneo,

 

e di un colorito migliore. Quel tuo sguardo sereno e lucido

 

ma intriso da una tempra che provocava persino soggezione,

 

nonostante nel vento aleggiava un orrore,

 

un ghigno e un perfido lamento covavano

 

il lutto di un fiore

 

che ancora oggi è qui tra noi e non appassisce;

 

mai cadùco e sempre d’una viva ed eterna gradazione,

 

il tuo volto forte che nell’aria, sempre più si espande.

 

Di te ancora oggi quel ricordo di un uomo

 

imbevuto d’intelligenza e di calore. Un uomo vero,

 

una follia decorata da un fertile dolore

 

che ti ha imbrattato di rosso il corpo,

 

e l’anima di un altro colore.

 

 

FABIO STRINATI

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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