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Buche stradali e tombini danneggiati: cosa può fare il cittadino?

Bellitto Simone • 22 Febbraio 2023

buche-stradali-tombini-danneggiati-cittadinoIl cittadino che si trova davanti buche stradali e tombini danneggiati da eventi meterologici particolarmente intensi cosa può fare? A chi si può rivolgere per risolvere il problema o farsi risarcire eventuali danni?


Quante volte capita che le infrastrutture siano danneggiate a seguito di eventi meterologici violenti? In questi casi una delle cose più evidenti è l’impatto che spesso si ha sul manto stradale e sui percorsi che collegano le varie arterie cittadine, che siano in centro o in periferia.

Senza contare che a volte dopo questo tipo di eventi il cittadino può subire danni alla persona o ai propri veicoli.

Il cittadino che si trova di fronte a questo tipo di criticità cosa può fare? Scopriamolo.

Buche stradali e tombini danneggiati: cosa può fare il cittadino?

Se si tratta di segnalare il problema si ricorda che è l’ente proprietario o gestore della strada a dover vigilare sullo stato del manto stradale al fine di prevenire e ridurre eventuali danni a cose e a persone. Quindi, è a quest’ultimo che va inoltrata la segnalazione.

Pertanto, secondo la legge n. 241/1990, ogni cittadino ha il diritto di segnalare un’anomalia o un disservizio direttamente all’ente gestore. Così, in base alla competenza della strada di riferimento, il cittadino sa a chi può eventualmente rivolgersi.

Classificazione per competenza delle strade

Nello specifico le strade in Italia sono classificate nel seguente modo, con conseguente competenza di riferimento:

  • Autostrade: in autostrada risponde alla criticità la società concessionaria del servizio tenuta alla manutenzione nei confronti dell’utente che, con il passaggio al casello ed il pagamento del pedaggio, conclude un vero e proprio contratto con il concessionario.
  • Strada statale (SS): le strade statali sono gestite dallo Stato tramite l’ANAS (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade).
  • Strada regionale (SR): le strade regionali il più delle volte sono strade statali declassate. il trasferimento della proprietà e delle competenze relative alle strade statali non comprese nella rete stradale nazionale dallo Stato alle regioni, che hanno poi regolato autonomamente la materia. Per motivi organizzativi molte regioni hanno affidato le strade ex statali alle province, mantenendo comunque la sigla Strada regionale.
  • Strada provinciale (SP): si tratta di una classificazione meramente amministrativa. Le Strade Provinciali possono essere classificate tecnicamente come strade extraurbane principali (di tipo B) o come strade extraurbane secondarie (tipo C) oppure come strade locali extraurbane (tipo F).
    • Se attraversano centri abitati con popolazione superiore ai 10.000 abitanti sono strade di competenza comunale e quindi urbane (tipo D e E)
    • Se attraversano centri o nuclei abitati con popolazione pari o inferiore ai 10.000 abitanti sono urbane (tipo D, E o F), ma la competenza è della provincia.
  • Strada comunale (SC): questa categoria comprende le strade extraurbane considerate d’importanza comunale e comprendono tutte le strade urbane nonché i tratti urbani delle strade statali, regionali o provinciali, che attraversano centri con 10.000 o più abitanti. Come detto sopra in tal caso sono di competenza del Comune, altrimenti con popolazione pari o superiore ai 10.000 abitanti sono di competenza della provincia.
  • Strada vicinale: questa categoria comprende tutte le strade che non sono state iscritte nelle categorie delle strade statali, regionali, provinciali e comunali. Le strade vicinali possono essere:
    • A uso pubblico: questa categoria comprende tutte quelle strade aperte al pubblico transito o di proprietà del Comune o, se di proprietà di soggetti privati, gravate da un diritto reale di pubblico uso. Il Codice della strada – ai soli fini dell’applicazione delle norme in esso contenute – assimila le strade vicinali alle strade comunali, nell’ambito delle così dette strade extra urbane
    • A uso privato: questa categoria comprende tutte quelle strade di proprietà di soggetti privati sulle quali non grava alcun diritto reale di pubblico uso.

Eventuale risarcimento danni

Invece come si deve procedere in caso di danni alla persona o a un veicolo di proprietà?

La responsabilità civile dell’ente pubblico deriva dalla norma contenuta nell’art. 2051 del codice civile, relativo alla cose in custodia: chi chiede il risarcimento dei danni derivanti da caduta causata da una buca stradale, o da cattiva manutenzione del manto stradale, è tenuto alla dimostrazione dell’evento dannoso e del suo rapporto di causalità con la cosa in custodia, cioè con quel tratto di strada dove è presente la buca.

Tuttavia la responsabilità dell’Ente (ad esempio del Comune) si esclude nell’ipotesi di catastrofi naturali di eccezionale gravità e non prevedibili. 

In questi casi comunque il cittadino può:

  • inoltrare istanza di risarcimento tramite lettera raccomandata o a mano presso l’ufficio comunale competente
  • allegare foto, video e ogni elemento di prova del danno e certificati medici, se presenti.

Il risarcimento tuttavia potrebbe essere subordinato al riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte della Regione.

Infine il cittadino potrà non vedersi riconosciuto il risarcimento del danno da parte del Comune qualora l’Ente riesca a dimostrare che il danneggiato ne era a conoscenza.

Infatti il Comune non è responsabile per la caduta dovuta a buche sul manto stradale se l’eventuale deformazione della strada è nota al danneggiato.

 

 

Fonte: articolo di Simone Bellitto
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