Scopriamo che cos’è il POS (Piano Operativo di Sicurezza) e la sua importanza in ambito professionale.
“La semplicità è la più grande sofisticatezza” sosteneva l’autore della “Gioconda” Leonardo da Vinci. Occorre chiedersi: quanti salti di gioia hanno fatto dal 2014 in poi tutti i datori di lavoro che hanno visto un documento di compilazione sofisticata come il Piano Operativo di Sicurezza diventare di semplice stesura?
Questa modifica sostanziale ha consentito innanzitutto alle imprese poter redigere un POS in maniera più semplificata, attraverso l’immissione schematica delle informazioni, e di diminuire il rischio di possibili inesattezze nella redazione, che di fatto nei modelli precedenti erano molto frequenti se la compilazione non veniva effettuata da chi di competenza.
È da sottolineare il fatto che differentemente dal Piano di Sicurezza e Coordinamento (quando non è necessaria la sua redazione, gli elementi del POS integrano il Piano di Sicurezza Sostitutivo), il POS, come da definizione, è il documento che un datore di lavoro ha l’obbligo di stilare anteriormente all’inizio delle attività operative in un cantiere esterno temporaneo o mobile, se queste attività contano (come si desume dall’allegato X del D.Lgs. 626/94): lavori di fabbricazione, riparazione, manutenzione, abbattimento, risanamento, ristrutturazione trasformazione, rigenerazione o smantellamento di opere fisse ecc.
L’art. 4 del D.Lgs. menzionato è stato il primo articolo a trattare la materia del POS, salvo poi venire abrogato e essere rimpiazzato dal “Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” approvato col D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81, con tanto di susseguenti variazioni.
Delineare le migliori contromisure da adoperare allo scopo di tutelare la salute dei lavoratori è il principale scopo del POS, che deve includere:
Interessante articolo che parla di un aspetto importante della sicurezza sul lavoro
Assolutamente il pos è fondamentale anche per l’rspp esterno o interno che sia