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Città Metropolitane. Il parere dei sindaci

lentepubblica.it • 12 Febbraio 2014

 

ORLANDO: “DOVE SARANNO ISTITUITE, REGIONI SI ASTENGANO DA PREROGATIVE AMMINISTRATIVE”

“Dove ci sarà l’istituzione della città metropolitane, le Regioni si astengano da prerogative amministrative, solo così eviteremo di dar vita ad un altro ‘mostro istituzionale'”. Lo ha detto il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, intervenendo nel corso della presentazione del documento Anci che chiede una “urgente e e rapida approvazione” del disegno di legge Delrio sulle città metropolitane in discussione al Senato.
“Una buona legge – ha spiegato Orlando – deve avere degli aspetti di convenienza e in questa riforma sono la semplificazione e la razionalizzazione. Per questo, anche in vista del nuovo ciclo 2014-2020 di finanziamenti europei occorre che, oltre alla riorganizzazione delle competenze, le città siano gli interlocutori diretti dell’Europa al fine di evitare sovrapposizioni. Cambiare per poi vivere condizionati dai Por regionali non avrebbe senso”, ha concluso il sindaco di Palermo.
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BIANCO: “LEGGE SIA OPERATIVA AL PIÙ PRESTO, LA MIGLIOREREMO STRADA FACENDO”
“Le nostre città sono profondamente cambiate nei loro confini e nelle loro funzioni. Se non saremo capaci di rispondere a questi cambiamenti perderemo credibilità ed, insieme ad essa, la competitività dei nostri territori”. E’ quanto dichiarato dal sindaco di Catania Enzo Bianco al termine della presentazione del documento Anci in favore dell’approvazione della riforma Delrio sulle città metropolitane.
“La riforma – ha aggiunto Bianco – ha qualche punto negativo ma contiene anche diversi aspetti positivi. Partiamo, rendiamola operativa – ha concluso-. Poi vedremo come e dove migliorarla”.
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DE MAGISTRIS: “NO A SINDACI SENZA PORTAFOGLIO E PROVINCE NON RIENTRINO DALLA FINESTRA”
“Non vogliamo essere sindaci senza portafoglio. Per questo vogliamo essere autonomi, evitare le lentezze burocratiche ed essere direttamente destinatari delle risorse che spettano alle città”. Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris nel corso della conferenza stampa che ha illustrato il documento-appello Anci sulle città metropolitane.
“Bisogna che le Province non escano dalla porta per rientrare dalla finestra – ha continuato il sindaco – perciò ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e funzioni, evitando formalismi o pericolosi ritorni di centralismo”.
“Il prossimo ciclo di finanziamenti europei – ha ribadito il sindaco di Napoli – rappresenta per i sindaci una grande sfida. Noi l’accettiamo volentieri, così come ogni giorno mettiamo volentieri la faccia davanti ai cittadini. Evitiamo duplicazioni, in questo modo restituiremo alla politica il suo ruolo di rappresentanza e riavvicineremo i cittadini all’interesse per la cosa pubblica”.
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MEROLA: “LEGGE CHE APRE AL CAMBIAMENTO E CI METTE AL PASSO CON L’EUROPA”
“Ci sono leggi che aprono al cambiamento. Quella sulla riforma delle città metropolitane è una di queste”. Lo ha detto il sindaco di Bologna Virgino Merola nel corso della conferenza stampa in cui l’Anci ha presentato il documento-appello per una rapida approvazione del ddl Delrio.
“Una riforma essenziale – ha aggiunto Merola – che può farci stare al passo con il resto d’Europa. Certo – ha concluso – la legge è migliorabile ma l’impianto generale è buono e condivisibile”.
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“Nelle quindici città metropolitane si concentra il 34,7% del Pil italiano, vivono oltre 20 milioni di cittadini e si produce il 75% dell’innovazione e della creatività italiana. E’ ovvio che la riforma Delrio rappresenti una delle grandi opportunità di sviluppo per il Paese”. Lo ha detto il sindaco di Venezia e delegato Anci alle città metropolitane, Giorgio Orsoni, presentando il documento appello  Anci con il quale l’associazione chiede una “rapida e urgente” approvazione del ddl Delrio in lettura al Senato.
Il documento è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa in Anci alla quale, oltre ai sindaci, hanno partecipato rappresentanti delle imprese, dei sindacati e delle associazioni di categoria del mondo produttivo.
“Si tratta di una sfida che non riguarda solo noi – ha detto il sindaco Orsoni – ma interessa tutta la nazione. Per questo rivolgiamo tutti insieme a governo e Parlamento un appello per approvare il disegno di legge entro dicembre”.
Nel corso della presentazione alla stampa, Orsoni ha poi elencato alcuni numeri a sostegno della necessità di dare operatività alla riforma “istituita dal 2001 – ha rimarcato – ma sostanzialmente ferma da venti anni”.
Dall’occupazione, “concentrata per circa il 39% nelle grandi città”, alle attività di terziario “presenti nelle città metropolitane per oltre il 50% degli addetti”. Detto del Pil, Orsoni ha poi ricordato come “oltre 12 milioni di immobili a destinazione residenziale è ubicato nei grandi centri, il che equivale al 36% del totale presente in Italia”. Insomma, l’approvazione della riforma non è più rinviabile perché è su questa che “si gioca la pianificazione strategica metropolitana che, se ben attuata, potrà favorire l’integrazione di politiche e servizi nell’ottica di una programmazione a lungo termine”.
Alla conferenza stampa ha preso parte anche il diretto interessato alla riforma, il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio. “Penso – ha detto – che con l’istituzione delle Città metropolitane si possano dematerializzare tutti gli atti burocratici nel giro di 12 mesi. Questo – ha spiegato il ministro – significherebbe semplificare la vita alle famiglie e alle imprese. E’ una grande sfida culturale, piu’ che politica. E’ una riforma di cui si parla da troppo tempo – ha concluso Delrio – ed è certamente migliorabile. Occorre però partire per non restare legati solo agli annunci e per andare verso una riforma che sia cooperativa anziché competitiva”.
Sempre del non rinviabile processo di riforma ha parlato, infine, il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, secondo il quale “è arrivato il momento di dare alle grandi città delle solide basi organizzative e amministrative. Negli ultimi anni – ha ricordato Buzzetti – le nostre metropoli sono letteralmente esplose da un punto di vista demografico e di territorio. Una vera riforma che semplifichi ed efficienti le loro funzioni è nelle cose. Tuttavia vanno bene dieci enti, mentre diciamo un secco no ad un proliferare di queste fino a 20”.
Infine il vicepresidente di Confindustria Gaetano Maccaferri secondo il quale “una semplificaizone amministrativa e burocratica è un fattore ineludibile per le imprese. Il tema però – ha sottolineato – non è solo delle imprese, ma dell’intero Paese”. Bene la riforma, dunque, per Confindustria anche se “rispetto all’impostazione originaria, il passaggio parlamentare ha peggiorato il testo. Speriamo si torni all’impostazioazione originaria, senza il proliferare di nuove città metropolitane e con il no definitivo alle Province”.
FONTE: Anci

 

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