Riduzione delle controversie, contrasto alla morosità e maggior rapidità nelle decisioni assembleari. A un anno dall’entrata in vigore della riforma del condominio (la legge n.220 era stata approvata a dicembre 2012, che ha innovato la disciplina risalente al Codice Civile del 1942), gli obiettivi prefissi sono rimasti in buona parte sulla carta. Anche se la colpa è soprattutto della crisi economica, che ha reso più difficile il rispetto delle regole di convivenza.
Continua a leggere dalla fonte: Repubblica
Fonte: