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Conto Corrente gratuito per le famiglie a basso reddito

lentepubblica.it • 2 Luglio 2018

conto-corrente-gratuito-famiglie-basso-redditoIn arrivo il conto corrente gratuito per le famiglie a basso reddito e per chi ha esigenze finanziarie limitate: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 19 giugno, il decreto del Ministero dell’Economia individua chi sono i beneficiari del cosiddetto “conto base”.


Per le categorie socialmente svantaggiate il conte corrente senza spese è una interessante opportunità perché permette di aggirare una serie di ostacoli (come la ricezione di un bonifico, unico strumento di pagamento in un numero crescente di situazioni) diventato realtà.

 

Il conto corrente low-cost per i redditi più bassi è caratterizzato non solo dall’assenza di spese e di commissioni, ma anche da un canone che è onnicomprensivo nell’includere un numero prestabilito di operazioni su base annua. Inoltre, a patto di avere un Isee inferiore alla soglia di 11.600 euro, il conto corrente di base è esente dall’imposta di bollo.

 

Il titolare del conto di base deve poter eseguire le operazioni avvalendosi anche dei canali telematici disponibili, senza maggiori costi, presso il prestatore di servizi di pagamento per i conti analoghi, fermo restando il possibile addebito di spese per le operazioni aggiuntive o in numero superiore.

 

L’obiettivo del Mef è includere il maggior numero di famiglie (comprese quindi quelle meno abbienti) nelle operazioni tramite il conto corrente, garantendo un risparmio sulle spese di gestione.

 

L’iniziativa vuole dare a tutti la possibilità di effettuare pagamenti e accedere ad uno strumento di risparmio, senza dover sostenere le spese di un conto corrente tradizionale.

 

È infatti richiesto il pagamento del solo canone annuo che, inoltre, deve essere di importo limitato e coerente con la finalità di inclusione sociale, mentre non potranno essere addebitate spese e commissioni ulteriori.

 

Le operazioni di addebito diretto in Italia e nella zona euro (Sepa) sono Illimitate. I pagamenti ricevuti tramite bonifico (incluso accredito stipendio e pensione) sono 36 all’anno mentre i pagamenti ricorrenti tramite bonifico effettuati con addebito in conto sono 12 annui; sono invece al massimo 6 i pagamenti effettuati tramite bonifico con addebito in conto.

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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