Il possesso di alcuni requisiti e titoli può agevolare l’inserimento nelle graduatorie. Vediamo allora cosa fa punteggio nei concorsi pubblici per infermieri.
Ottenere un buon punteggio in un concorso pubblico non è limitato a fare una buona prova durante le procedure concorsuali.
Soprattutto per certe figure professionali, ad influire sul punteggio, ci sono titoli, attestati e anche esperienze sul campo lavorativo.
Vediamo allora cosa influisce sul punteggio nei concorsi pubblici per infermieri.
Con la pubblicazione del decreto legge 44/2021 (il “decreto Covid”) nella Gazzetta Ufficiale, lo scorso primo aprile 2021, sono state introdotte alcune novità nel mondo dei concorsi pubblici.
Tra le novità, troviamo una maggiore valutazione dei titoli legalmente riconosciuti e strettamente correlati alla natura e alle caratteristiche delle posizioni presenti nel bando, per quanto riguarda i concorsi che ricercano profili ad elevata specializzazione tecnica.
La maggiore valutazione dei titoli posseduti è correlata alla semplificazione delle procedure concorsuali, che saranno snellite e semplificate.
Data comunque la grande mole di candidati, soprattutto nelle posizioni da infermiere, ottenere un buon posto nella graduatoria, potrebbe non essere facile, se ci basiamo unicamente sulla prova concorsuale.
Ma allora cosa fa punteggio nei concorsi pubblici per infermieri?
A venirci in aiuto è il concorso per infermieri dell’ASST Lariana, pubblicato nel BUR Lombardia lo scorso 9 giugno 2021.
Il concorso si svolgerà con le imposizioni del Decreto Covid, a causa della permanenza dello stato di emergenza e si svolgerà su un’unica prova scritta.
Il punteggio per il concorso si articolerà in:
In precedenza, senza lo stato di emergenza, il punteggio era ripartito nel seguente modo:
Tra i requisiti richiesti obbligatoriamente abbiamo:
Per quanto riguarda i titoli che danno punteggio, invece, la valutazione cambia a seconda del bando di concorso, ma può comprendere specializzazioni ed esperienza pregressa.
Ad esempio, l’ASL Pescara ha comunicato che gli operatori socio-sanitari che hanno lavorato in prima linea, durante le fasi dell’emergenza pandemica da Covid-19, che parteciperanno al concorso, avranno un punteggio maggiorato del 10%.
La novità relativa al punteggio dato dai titoli, introdotta nel nuovo Decreto, ha alzato non poche polemiche nei futuri candidati.
Infatti, i 30 punti costituiti dai titoli e dall’esperienza pregressa potrebbero andare a danneggiare i più giovani, ancora carenti di esperienza, a favore di chi ha avuto più tempo per costruire il proprio curriculum.
Ma le polemiche non si limitano alla sola valutazione dei titoli.
Ma anche allo snellimento delle prove d’esame, considerate da molti come un banco di prova importante per la valutazione del candidato. Ad esempio, la prova orale era considerata essenziale per avere un confronto diretto col candidato, faccia a faccia.