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Il Covid-19 toglie la pace anche nei condomini: litigi aumentano del 70%

lentepubblica.it • 20 Gennaio 2021

covid-19-condomini-litigiA sostenerlo è Emilio Giffi, fondatore di Condominio Chiaro, rete nazionale che tutela i cittadini che abitano nei condomini.


Aumentano del 70% i litigi nei condomini ai tempi del Covid-19. La pandemia ha infatti stravolto ed esasperato gli equilibri della convivenza, e questo sta rendendo necessario rivedere le regole di convivenza all’interno dei condomini. Ma si deve rivedere anche il modo in cui questi vengono amministrati.

Secondo recenti statistiche circa il 90% degli italiani vive in condominio. Stiamo parlando di circa 40 milioni di persone che, in tempi di pandemia, continuano a vivere all’interno del proprio stabile provando ad evitare la diffusione del contagio.

Il Covid-19 toglie la pace anche nei condomini: litigi aumentano del 70%

Purtroppo il 2020 (come finora anche il 2021) risulta caratterizzato da lunghi periodi trascorsi in casa, tra lockdown e restrizioni.

Inevitabilmente questa situazione ha portato ad un aumento di stress, che spesso è sfociato in liti tra condòmini, aumentati di quasi il 70%, ai quali non sempre gli amministratori hanno saputo porre rimedio in modo adeguato.

Tra le problematiche più frequenti si riscontrano infatti le seguenti:

  • organizzazione delle assemblee, poiché difficilmente si dispone di spazi abbastanza grandi da ospitare i condòmini in sicurezza
  • cambio di orario in cui maggiormente si richiede la presenza dell’amministratore per interventi, segnalazione di problematiche o discussioni. Con gli orari mutati dei condòmini, arrivano infatti ad ogni ora del giorno.

A sostenere la necessità del cambio di passo è Emilio Giffi, fondatore di Condominio Chiaro, rete nazionale che tutela i cittadini che abitano nei condomini.

Pertanto Emilio Giffi ha esposto il suo punto di vista sulla situazione emergenziale:

Oggi chi amministra un condominio, e vuole svolgere questo ruolo con professionalità, non può prescindere dall’introdurre strumenti tecnologici, avendo cura poi di illustrarne l’utilizzo anche ai condòmini più anziani o meno avvezzi alla tecnologia. […] Ma la tecnologia da sola non può bastare, ricordiamoci che abbiamo pur sempre a che fare con delle persone, non con dei robot.

Per questo, a tutti i nostri amministratori abbiamo chiesto di focalizzarsi ancora di più sull’ascolto del condomino, cercando di implementare le loro capacità di relazionarsi con gli altri.

Molte delle dispute tra condomini in questi mesi sono nate dalla stanchezza e dallo stress e, con un sapiente intervento dell’amministratore, possono essere placate in poco tempo, chiedendosi scusa reciprocamente“.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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