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Il datore di lavoro può imporre le ferie al dipendente?

lentepubblica.it • 21 Aprile 2023

Imporre ferie al lavoratoreSi avvicina l’estate e anche le vacanze per i lavoratori: ma il datore di lavoro può imporre le ferie al dipendente? Vediamolo insieme.


Tra una manciata di mesi inizierà l’estate, col conseguente piano ferie per i lavoratori.

Come sappiamo, le ferie sono un diritto irrinunciabile per i lavoratori: nell’articolo 36 della Costituzione, infatti, si afferma che il lavoratore ha diritto sia al riposo settimanale che alle ferie annuali retribuite.

Le ferie hanno l’obiettivo di far recuperare al lavoratore le energie fisiche e mentali e gli permettono di dedicare tempo alle relazioni affettive e sociali. Ma le ferie possono essere imposte dal datore di lavoro? Vediamolo insieme.

Imporre ferie al dipendente: cosa dice la legge

Innanzitutto, ricordiamo che le ferie si maturano in dodicesimi, in relazione ai mesi di servizio prestato.

Si maturano anche durante alcune assenze, come le malattie, il congedo matrimoniale o di paternità e durante l’astensione obbligatoria della madre. Mentre, sono esenti dalla maturazione, scioperi, assenze non giustificate, periodi di aspettativa o durante la sospensione per cassa integrazione a zero ore.

Durante le ferie, il lavoratore riceve la normale retribuzione, con tutti gli elementi che solitamente vengono erogati in via ordinaria.

Imporre ferie al lavoratorePeriodi di ferie

Secondo il decreto legislativo 66/2003, ci sono tre periodi di ferie per il lavoratore.

Il primo periodo è di due settimane e il lavoratore può goderne ininterrottamente, se vuole. Inoltre, ha anche la possibilità di scegliere quando prendersele, prendendo accordi col suo datore di lavoro e comunicandoglielo per tempo.

Anche il secondo periodo di ferie è di due settimane che però, salvo altri termini più ampi stabiliti dalla contrattazione collettiva, possono essere utilizzate entro 18 mesi dal termine dell’anno di maturazione, in modo frazionato.

Il terzo periodo di ferie è opzionale ed è incluso nel Contratto Collettivo Nazionale di lavoro, se sono previste più di quattro settimane di ferie. In questo caso, possono essere frazionate, entro i termini stabiliti, oppure monetizzate, se c’è un accordo tra le due parti.

Il lavoratore può rifiutarsi di andare in ferie?

I dipendenti non possono decidere in autonomia il proprio periodo di ferie, ma va concordato col datore, per organizzare il lavoro.
D’altra parte, il datore di lavoro deve comunicare per tempo al lavoratore il periodo e tenere in considerazione le sue richieste.

Se il dipendente si rifiuta di andare in ferie oppure di non rispettare il calendario imposto, l’azienda può invitare il dipendente a organizzare le ferie in un altro arco di tempo stabilito, per non incorrere in sanzioni.

Ma se il dipendente continua a rifiutarsi di andare in ferie, allora il datore di lavoro può imporre delle ferie forzate.

Sanzioni datore di lavoro per gestione ferie

Se il datore di lavoro non gestisce in modo regolare il piano ferie, sono previste delle sanzioni.

Se i lavoratori non usufruiscono del periodo minimo legale di ferie (ovvero quattro settimane o più), è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 120 ai 5400 euro, a seconda dei periodi di irregolarità e del numero dei dipendenti che non ha usufruito del periodo minimo di ferie.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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