Decreto Crescita 2019 e casa: cosa prevede il nuovo testo approvato nei mesi scorsi sul variegato mondo degli immobili?
Sono state infatti previste, tra le altre cose, diverse semplificazioni in materia di locazioni e in ambito Imu.
Ecco tutte le novità in maniera sintetica e schematica.
Ad apportare modifiche alle attuali disposizioni sono, in maniera particolare, gli articoli 3-bis, 3-ter, 3-quater, 3-quinquies e 19-bis.
L’art. 3-bis prevede la oppressione dell’obbligo di comunicazione della proroga del regime della cedolare secca e della distribuzione gratuita dei modelli cartacei delle dichiarazioni.
Viene meno l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate l’esercizio dell’opzione per l’applicazione della cedolare secca nel caso di rinnovo del contratto, il cui mancato invio prevedeva l’applicazione di una sanzione pari a 100 euro, riducibili a 50 euro.
L’art. 3-ter, invece, ha effetto sui termini per la presentazione delle dichiarazioni relative all’imposta municipale propria e al tributo per i servizi indivisibili.
Viene, in parole povere, posticipato dal 30 Giugno al 31 Dicembre la scadenza di questo documento legato all’IMU e alla TASI.
L’art. 3-quater introduce delle semplificazioni per gli immobili concessi in comodato d’uso.
In pratica eliminati gli obblighi dichiarativi relativi al possesso dei requisiti per fruire delle agevolazioni IMU e TASI per:
L’art. 3-quinquies apporta modifiche all’imposizione dei redditi fondiari.
Semplicemente non sono più dovute imposte in caso di canoni non percepiti, per i contratti stipulati dal 1 gennaio 2020.
Il nuovo art. 19-bis del D.L. Crescita in realtà non contiene una norma di modifica ma fornisce un chiarimento.
Se alla scadenza le parti non si accordano per il rinnovo, il contratto è prorogato, automaticamente, di diritto di altri due anni, salvo facoltà del solo locatore di dare motivata disdetta.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it