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Decreto per lo Sviluppo del Mezzogiorno: ora è legge

lentepubblica.it • 2 Agosto 2017

sud 2Dalla Camera ok definitivo al provvedimento per lo sviluppo del Mezzogiorno. Gentiloni: “un’occasione per l’Italia”. Le agevolazioni interessano Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.


 

L’Aula della Camera ha dato il via libera al disegno di legge che converte in legge il decreto sullo sviluppo del Mezzogiorno. I sì sono stati 276 mentre i voti contrari sono stati 121. “Decreto Sud è legge. Condizioni più vantaggiose per investimenti e lavoro.

 

“Un’occasione per l’Italia”, ha commentato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, su Twitter. Il provvedimento introduce agevolazioni nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In particolare, si prevede un finanziamento fino a 1.250 milioni di euro dedicati ai nuovi giovani imprenditori under 35, con la misura “Resto al Sud” e 50 milioni di euro per favorire gli imprenditori agricoli under 40. Sono previsti, inoltre, circa 200 milioni di euro per le Zone Economiche Speciali (ZES); 40 milioni di euro per favorire le politiche attive del lavoro nel Mezzogiorno e 150 milioni di euro per il sostegno amministrativo agli enti locali.

 

Per quanto riguarda in particolare “Resto al Sud”, la misura è nata “per offrire a chi ha buone idee imprenditoriali – si legge in una nota di accompagnamento – gli strumenti per costruire il proprio futuro. Ognuno di questi giovani, che non dispone di mezzi propri per avviare una sua attività, avrà a disposizione una potenziale dotazione di 50.000 euro (estensibile fino a 200mila euro, nel caso di un progetto presentato da 5 giovani imprenditori), di cui il 35% a fondo perduto ed il restante 65% con un prestito a tasso zero. Sono previste, inoltre, azioni di accompagnamento da parte di enti pubblici, Università ed associazioni del terzo settore, a supporto di questo processo di crescita. Chi sarà in grado di produrre progetti credibili e sostenibili, avrà il pieno appoggio dello Stato, in un rapporto di responsabilità reciproca”.

 

La norma su “Banca delle terre abbandonate o incolte” prevede inoltre che i Comuni identifichino i terreni e le aree edificate di cui sono titolari che risultino in stato di abbandono da lungo tempo (almeno 10 anni): questi terreni, a seguito di bando pubblico, possono essere assegnati in concessione, per un periodo di nove anni rinnovabili, sulla base di un progetto di valorizzazione specifico presentato da giovani tra 18 e 40 anni. Un meccanismo di valorizzazione analogo riguarda anche i beni immobili privati, previo consenso del legittimo proprietario, sulla base di un progetto di valorizzazione e della corresponsione di un canone di affitto.

 

Per il finanziamento di tutti questi progetti di valorizzazione, i giovani potranno accedere anche alla misura ‘Resto al Sud’ o agli incentivi dedicati al settore agricolo. Vengono inoltre individuati strumenti di semplificazione delle procedure adottate per la realizzazione sia degli interventi dei “Patti per lo sviluppo” nelle regioni del Mezzogiorno, che accelerano i tempi e riducono gli oneri a carico delle Amministrazioni centrali. Nel decreto sono fissate misure di semplificazione per la realizzazione di strutture per Matera città della Cultura.

 

Altro tema spinoso, quello delle misure per il contrasto degli incendi dolosi, è contenuto nell’articolo 9 bis che tra l’altro modifica la legge quadro in materia con una verifica, tramite il prefetto e la procura della repubblica, dei contratti di affitto stipulati per quei terreni distrutti dagli incendi nei due anni successivi. Salta il vincolo dei 15 anni (in merito al cambio della destinazione d’uso) per i beni incendiati nel caso in cui i proprietari vittime di estorsioni accertate siano stati parte attiva nelle denunce.

Fonte: Confcommercio
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