Ecco un breve approfondimento sulla nuova Delega di Riforma dei Contratti Pubblici al Governo volta a razionalizzare gli appalti in Italia.
Ricordiamo che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2022, la legge 21 giugno 2022, n. 78 che delega al Governo in materia di contratti pubblici.
Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dal 9 luglio 2022 (data di entrata in vigore della legge), uno o più decreti legislativi recanti la disciplina dei contratti pubblici.
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L’obiettivo del provvedimento è quello di:
Il provvedimento definisce una griglia di 31 criteri di delega che dovranno essere rispettati nella stesura del nuovo codice.
In sintesi il disegno di legge delega dovrà rispettare quanto previsto nel PNRR e contenere i principi e criteri direttivi nello stesso individuati, tra i quali troviamo:
Qui di seguito evidenziamo alcuni tra i punti più importanti: per tutti gli altri vi rimandiamo al testo completo del Decreto pubblicato alla fine di questo articolo.
Si dovrà semplificare le procedure al fine di realizzare investimenti in tecnologie verdi e digitali, anche al fine di conseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
Inoltre si dovranno prevedere misure volte a garantire il rispetto dei criteri di responsabilità energetica e ambientale nell’affidamento degli appalti pubblici e dei contratti di concessione
Questo in particolare attraverso la definizione di criteri ambientali minimi, da rispettare obbligatoriamente, differenziati per tipologie ed importi di appalto e valorizzati economicamente nelle procedure di affidamento, e l’introduzione di sistemi di rendicontazione degli obiettivi energetico-ambientali.
All’interno della delega sono previste anche diverse clausole di tipo “sociale”, volte a tutelare i diritti dei lavoratori, come ad esempio:
Il disegno di legge disciplina nel dettaglio il procedimento di adozione dei decreti legislativi. Con riferimento ai pareri parlamentari:
Risulta inoltre autorizzata l’emanazione di decreti legislativi correttivi o integrativi, adottati entro due anni dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi principali, con la stessa procedura e nel rispetto dei medesimi princìpi e criteri direttivi.
Infine il disegno di legge in esame reca la clausola di invarianza finanziaria in base alla quale i decreti legislativi dovranno essere adottati senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, nonché una clausola di salvaguardia delle competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Potete consultare qui il documento completo.