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Quale sarà il destino del nucleare in Italia?

lentepubblica.it • 18 Agosto 2022

destino nucleare italiaTra i temi più caldi per le prossime elezioni, c’è sicuramente la ricerca di fonti alternative di energia: quale sarà il destino del nucleare in Italia?


Destino nucleare Italia: le elezioni del 25 settembre si avvicinano ed una delle tematiche più calde è sicuramente la ricerca di fonti di energia alternative, dopo le grandi riduzioni di gas degli ultimi mesi dalla Russia.

Proprio per questo, il nucleare è al centro del dibattito dei partiti.

Vediamo quale potrebbe essere il destino del nucleare in Italia.

Destino nucleare Italia: la posizione dei vari partiti

Lo sfruttamento dell’energia nucleare, in Italia, ha avuto luogo tra il 1963 e il 1990. Dopodiché, le cinque centrali nucleari, presenti nel nostro Paese, sono state chiuse perché ormai troppo vecchie e in parte dopo il referendum del 1987.

Ad oggi, soprattutto dopo il grande rincaro del gas, a causa della stretta da parte della Russia, si ritorna a parlare di nucleare.

Ecco il parere dei vari partiti.

Centrodestra

destino nucleare italiaIl Centrodestra ha inserito, nel punto 11 del proprio manifesto elettorale, il tema del nucleare, anche se in maniera piuttosto vaga.

Si parla, infatti, di

“ricorso alla produzione energetica, attraverso la creazione di impianti di ultima generazione, senza veti e preconcetti. Valutando anche il ricorso al nucleare pulito”.

Perciò il nucleare sarebbe solo l’ultima opzione dell’elenco di soluzioni per una “transizione energetica sostenibile”.
L’obiettivo del Centrodestra, secondo il manifesto redatto, è quello di aumentare la produzione di energia rinnovabile e diversificare gli approvvigionamenti energetici.

Nella coalizione, a spingere per il nucleare è soprattutto il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha detto:

“L’Italia è l’unico dei grandi Paesi al mondo che dice no al nucleare per ideologia e non per scienza”.

Partito Democratico

Il PD, dal canto suo, non segue la linea del Centrodestra e punta maggiormente sul tema dei rigassificatori, per quanto riguarda la tematica energetica:

“il cui ricorso appare necessario ma a condizione che essi costituiscano soluzioni-ponte, che rimangano attivi solo pochi anni e che possano essere smobilitati ben prima del 2050, proprio per non interrompere la prospettiva della transizione ecologica. I territori dove verranno installati dovranno inoltre essere coinvolti nelle decisioni e adeguatamente compensati per l’impatto economico e sociale attraverso l’istituzione di un fondo ad hoc”. 

Centro

Carlo Calenda, simbolo del Terzo Polo, si è schierato esplicitamente per il nucleare, come già aveva detto in passato:

“Senza nucleare è impossibile ottenere l’obiettivo delle zero emissioni”.

Nel programma del Centro, che arriverà nelle prossime ore, Calenda e Renzi presenteranno un punto dedicato ai termovalorizzatori e ai rigassificatori.

Movimento 5 Stelle

Infine, il Movimento 5 Stelle ha ribadito il suo parere contrario ai nuovi inceneritori, come testimoniato in occasione del progetto dell’impianto a Roma.

Il M5S si è detto contrario alle tecnologie obsolete per la gestione dei rifiuti, prediligendo gli impianti compatibili con le richieste dell’Europa, quindi non inquinanti e finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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