Dopo la conclusione del Consiglio dei Ministri Conte sale al Quirinale per rassegnare le dimissioni: cosa accadrà adesso?
La decisione era stata comunicata già ieri in una Nota ed è stata ratificata stamane.
Intanto i capi delegazione del M5s Alfonso Bonafede, del Pd Dario Franceschini e di Leu Roberto Speranza avrebbero ribadito in Consiglio dei ministri il loro sostegno a Giuseppe Conte, dopo che il presidente del Consiglio ha comunicato la sua decisione di dimettersi.
Con le dimissioni di Giuseppe Conte, la crisi di governo si apre formalmente e la ricerca degli scenari possibili passa dalla categoria dei rumors alla verifica sul campo.
A quella penserà Sergio Mattarella, che riceverà al Quirinale il presidente del Consiglio dopo la riunione del governo a Palazzo Chigi convocata per ufficializzare la decisione di Conte.
Il premier Giuseppe Conte è salito oggi al Quirinale alle 12 per rassegnare le dimissioni. Si apre dunque l’ennesima crisi di governo con Pd, M5S e Leu che fanno quadrato attorno al primo ministro, mentre Italia Viva resta compatta.
QUI DI SEGUITO IL VIDEO DELLA SALITA DI CONTE AL QUIRINALE.
In estrema sintesi gli scenari possibili sono adesso tre:
Dopo le dimissioni del presidente Conte, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, il pentastellato Federico D’Incà, ringrazia per il lavoro svolto insieme:
“Voglio ringraziare il Presidente Giuseppe Conte e tutti i colleghi ministri e sottosegretari per il grande lavoro svolto in questi mesi – scrive su Facebook – Abbiamo affrontato una delle fasi più difficili della storia repubblicana e questo è un fatto che nessuna crisi di Governo può cancellare. Il percorso istituzionale è stato interrotto, ma bisogna fare in modo che non si interrompa il percorso politico che stavamo costruendo per dare al Paese una prospettiva di Governo, e quindi di sviluppo sociale, economico e culturale, in grado di rispondere alle future generazioni“.
“Credo che in questo momento tutte le forze politiche che hanno contribuito a scrivere questa pagina abbiano l’obbligo di far prevalere gli interessi del Paese rispetto a quelli, pure legittimi, di parte. Servono responsabilità, generosità e anche chiarezza, perché l’Italia non può permettersi di aggiungere alla situazione derivante dalla pandemia l’instabilità di una crisi di Governo“.