La Camera ha approvato definitivamente la proposta di legge in materia di equo compenso delle prestazioni rese dai professionisti: ecco quali saranno tutte le novità.
L’intento di questa legge è quello di rafforzare la tutela dei professionisti nei confronti di specifiche imprese che, per natura, dimensioni o fatturato, sono ritenute contraenti forti, in grado di determinare uno squilibrio nei rapporti con il singolo professionista.
Il provvedimento appena approvato porta avanti il contenuto di una proposta di legge approvata dalla Camera nella scorsa legislatura e il cui iter si era interrotto al Senato.
Scopriamo dunque cosa cambia con questo nuovo disposto normativo.
Indice dei contenuti
Il testo è composto di 13 articoli ed interviene sulla disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali.
La proposta di legge era stata esaminata in precedenza dal Senato, il quale ha introdotto una modifica meramente formale (volta a coordinare il testo con talune disposizioni introdotte dalla cd. “riforma Cartabia” del processo civile), ed è quindi stata approvata definitivamente dalla Camera.
Queste sono le principali novità del testo che, nello specifico:
Queste le dichiarazioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, subito dopo il voto della Camera dei Deputati che licenzia in via definitiva il testo di cui è prima firmataria la premier Giorgia Meloni:
“Oggi salutiamo con soddisfazione l’approvazione definitiva di una norma di civiltà, che rappresenta appieno la visione del Governo sul mondo del lavoro grazie a un primo intervento che punta a rendere sempre più universali le tutele per tutti i lavoratori, dipendenti o autonomi che siano. Un traguardo atteso da lungo tempo dai professionisti italiani. L’approvazione odierna rende merito agli sforzi compiuti in tal senso dalle organizzazioni di rappresentanza del mondo professionale e ringrazio gli onorevoli proponenti e il Parlamento per questo risultato. A breve riprenderanno gli incontri del tavolo lavoro autonomo presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel quale esaminare e proporre ulteriori interventi sulla disciplina e a sostegno e tutela del comparto“.
Qui di seguito potete consultare il dossier dettagliato del servizio Studi della Camera dei Deputati.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it