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Equo compenso e tutela prestazioni professionali: best practice nella Regione Lazio

Orefice Giuseppe • 15 Luglio 2021

equo-compenso-tutela-prestazioni-professionaliIl Lazio è ad oggi tra le poche regioni che si appresta ad adottare un provvedimento per l’equo compenso ai professionisti, creando di fatto i presupposti per superare le clausole vessatorie del contratto di prestazione d’opera che consentono al committente di pretendere prestazioni aggiuntive a titolo gratuito.


Con soli sei solidi articoli, snella e immediata, la proposta di legge regionale n° 69 del 2018 che disciplina la materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali, così come elaborata dalla IX Commissione Lavoro e Formazione guidata dalla valmontonese Consigliera regionale Eleonora Mattia, è stata presentata in Regione al cospetto degli ordini professionali di Roma e del Lazio, delle principali associazioni di categoria e della Confederazione nazionale artigiani di Roma che è stata promotrice fra le prime organizzazioni datoriali  rispetto all’estensione del provvedimento a tutte le varie tipologie di professionisti operanti in regione in particolare alle “non ordinistiche” in prima istanza escluse dal progetto legislativo..

Lo scopo quello di accogliere suggerimenti e indirizzi informati e consapevoli, da restituire sotto forma di emendamenti. Ratio della norma, come espresso dalla stessa prima firmataria Mattia, è l’emancipazione del lavoro intellettuale, prestato da numerosi professionisti a favore della Regione Lazio, rispetto allo svilimento economico delle professioni e alla esecrabile pratica delle clausole vessatorie: <<l’obiettivo – afferma la Consigliera – è di riconoscere compensi adeguati ai professionisti, eliminando tutte quelle discriminazioni ormai inaccettabili>>.

La stessa Consigliera Eleonora Mattia ha introdotto, con la condivisione dei suoi colleghi, un suo emendamento che va ad allargare le istanze di tutela nel dispositivo di proposta normativa n°69/2018: nella relativa Relazione illustrativa si afferma che le garanzie ad un equo compenso sono estese <<a quelle professioni, ordinistiche e/o non organizzate, per le quali la normativa statale non ha individuato parametri di riferimento per la determinazione dei compensi>>.

La CNA di Roma e con essa le diverse associazioni di categoria coinvolte dalla Consigliera Eleonora Mattia, salutano con favore la scelta della Regione Lazio di riempire quel vuoto normativo che consentiva di speculare intorno alla professionalità di tanti giovani e meno giovani lavoratori, che attraverso la loro formazione, il loro know how e il desiderio di affermare la dignità del proprio valore professionale, rappresentano una formidabile ricchezza per il territorio laziale.

C’è un valore in più in questa azione legislativa, che non va sottovalutato, in quanto la Regione Lazio in questo modo disciplina sé stessa e da qui a breve dovrà dare il giusto riconoscimento a tanti professionisti che operano nelle varie strutture regionali o partecipate.

Una buona prassi che riteniamo possa fare scuola.

Fonte: articolo di Giuseppe Orefice
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