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Esclusione del medico dalle ambulanze del 118?

lentepubblica.it • 6 Gennaio 2018

ambulanzeFederconsumatori ritiene di dover prendere posizione fermamente contraria a progetti di riorganizzazione fondati sulla cd. “de-medicalizzazione” dei mezzi del 118.


L’esclusione della presenza del medico sulle ambulanze del 118 in favore dell’infermiere, significa privare il cittadino della certezza del supporto di un medico dell’emergenza proprio nel momento di maggior bisogno: i fatidici 8 minuti dalla chiamata alla centrale operativa su di un codice rosso, quelli che spesso fanno la differenza tra la vita e la morte cerebrale, per legge di natura, non piegabile ad interessi economici.

 

Esclusione del medico dalle ambulanze del 118?

 

L’arrivo del medico non può avvenire solo “in seconda battuta” giacché trattandosi di patologie “tempo-dipendenti”, l’appropriatezza della prestazione medica deve essere valutata in relazione alla sua tempestività nella stabilizzazione e nell’invio immediato del paziente, con trasporto protetto, verso l’ospedale avente le competenze specialistiche per la cura (cd. HUB).

 

A questo link potete scoprire come avere il medico di base senza residenza.

 

Inaccettabile anche l’intenzione di utilizzare nel soccorso di base personale non infermieristico facente capo ad associazioni di volontariato, oramai soggetti imprenditoriali partecipanti a gare d’appalto milionarie in regime concorrenziale, laddove il loro apporto al sistema dovrebbe essere solo secondario ed avvenire a mezzo convenzioni, non mancando realtà nelle quali la presenza del privato è addirittura maggiore di quella pubblica!

 

Il soccorso avanzato racchiude in sé una serie complessa di atti medici, delegabili all’infermiere solo singolarmente ed in casi specifici. La de-medicalizzazione dunque è contraria alla deontologia medica ed infermieristica, e non conforme alla normativa vigente, attribuendo di fatto competenze mediche ad altra professione sanitaria senza alcun recupero d’efficienza, con un aumento dei costi sociali connessi alla tardività dei soccorsi oltre che un aumento di spesa per l’intervento di privati e per l’acquisto di auto mediche che da strumenti di supporto secondari finirebbero per assumere un ruolo centrale.

 

Ci pare evidente che una simile progetto venga portato avanti da troppo tempo “sotto traccia”, ed addirittura attuato in alcune Regioni con programmazioni discusse a livello tecnico senza alcun confronto con le associazioni rappresentative dei cittadini.

 

Vogliamo quindi esprimere un fermo NO

 

  1. A prestazioni mediche di soccorso tardive e quindi inappropriate.
  2.  Al soccorso di base affidato a personale non infermieristico.
  3. Al soccorso avanzato affidato a personale diverso da quello medico dell’emergenza.
  4. Al soccorso avanzato fondato sulla partecipazione dei volontari e non di specialisti fondata sulle competenze di un affiatato e coordinato pool di medici ed infermieri specializzati;
  5. Al servizio 118 affidato a privati.

 

 

Federconsumatori, per tutelare i cittadini rispetto ai rischi a cui li espongono tali decisioni, chiede un incontro urgente al Ministero della Salute, per invitarlo ad adottare tutti i provvedimenti necessari a garantire cure e prestazioni efficienti ai cittadini.

 

 

Fonte: Federconsumatori
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