I sette milioni di euro a disposizione dei cittadini che vivono nelle vicinanze dei cantieri per la ricostruzione del ponte Morandi, a Genova, saranno ripartiti per le 890 famiglie residenti nella zona arancione. È la proposta presentata dal comitato del Programma regionale di intervento strategico (Pris) che oggi si è riunito in Regione e che ‘conferma’ quanto ipotizzato nella riunione della scorsa settimana. Gli assessori regionali alle Infrastrutture, Giacomo Giampedrone, e quello comunale al Bilancio, Pietro Piciocchi, hanno incontrato anche alcuni rappresentanti dei comitati cittadini residenti nell’area interessata.
La cifra proposta sarebbe ripartita sulla base di fasce concentriche calcolate sulla distanza dal cantiere:
Regione e Pris, dunque, vanno avanti nonostante la polemica sollevata, a seguito dell’incontro della scorsa settimana, da Alice Salvatore, del M5s regionale che aveva accusato il presidente Giovanni Toti di voler “triplicare il numero dei beneficiari senza però aumentare il budget con risorse della Regione” per interessi elettorali.
“Quanto dichiarato dal consigliere Rossetti e cioè un indennizzo forfettario di 400 euro non trova alcun fondamento nelle elaborazioni allo studio del comitato”, dice Giampedrone, rispondendo invece consigliere del Pd, Pippo Rossetti, secondo il quale i fondi stanziati per il risarcimento sono insufficienti.
Inoltre, lo stanziamento “è stato definito dallo Stato e il consigliere Rossetti dovrebbe sapere, invece di fare polemiche a vuoto, che parlare di indennizzo a carico di Regione vuol dire non conoscere la legge e lo strumento del Pris che è uno strumento che indennizza i cittadini interferiti da un cantiere di una grande opera infrastrutturale”. L’assessore regionale poi, si è detto “d’accordo nel continuare a provare a mediare con il Governo, ma ha sostenuto l’importanza di quanto raggiunto oggi che non deve essere vanificato da discussioni idealistiche lontane dalla realtà”. Il prossimo incontro è fissato per l’8 maggio.