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Incentivi Strutturali alle Imprese per l’occupazione giovanile

lentepubblica.it • 20 Novembre 2017

incentivi occupazione givoanileNuovo incentivo all’occupazione per i datori di lavoro privati: un riepilogo sintetico su regole e destinatari.


 

È previsto un nuovo incentivo all’occupazione per i datori di lavoro privati che, a partire dal 1° gennaio 2018, assumeranno, con contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, lavoratori di età inferiore a 30 anni (limitatamente al 2018 il limite di età è innalzato a 35 anni) che non siano stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altri datori di lavoro.

 

L’incentivo consiste nell’esonero dal versamento del 50% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, per un periodo massimo di 36 mesi, nel limite di 3.000 euro annui, riparametrati e applicati su base mensile.

 

È, inoltre, previsto l’esonero totale dai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, per le assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio, di studenti che hanno svolto, presso il medesimo datore di lavoro

 

  • attività di alternanza scuola-lavoro per almeno il 30% delle ore di alternanza previste dai rispettivi programmi formativi;

 

  • periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore ovvero periodi di apprendistato di alta formazionee ricerca.

 

C’è anche una clausola anti-licenziamenti: l’impresa perde lo sgravio contributivo se licenzia nei sei mesi precedenti lavoratori attivi nella stessa unità produttiva.

 

Novità in tema di ammortizzatori sociali per le aree di crisi complessa e per la ricollocazione dei lavoratori in esubero delle grandi imprese, con la possibilità di accordi sindacali che prevedano percorsi di ricollocazione già durante la fruizione della cassa integrazione. E c’è un incentivo fiscale per le imprese che investono nella formazione dei lavoratori: un credito d’imposta del 50%, fino al 31 dicembre 2020, sulle attività di formazione previste dai contratti aziendali o territoriali, su un tetto di spesa pari a 1 milione di euro per ogni impresa.

 

 

Fonte: CGIA Mestre
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