L’inflazione pesa sulle tasche degli italiani, che scelgono, sempre più spesso, cibi low cost nei supermercati. Vediamo nel dettaglio.
Inflazione cibi low cost: il peso dell’inflazione ha colpito duramente le tasche degli italiani, sia nel quotidiano che nelle spese eccezionali (con una diminuzione degli acquisti, anche durante i saldi invernali).
Il costo della vita è aumentato a dismisura: tra le spese più elevate, c’è anche quella per la benzina, a causa della mancata proroga del taglio sulle accise dei carburanti.
Proprio per questo, gli italiani sono costretti a risparmiare, anche sulla spesa alimentare. Nell’ultimo periodo, infatti, c’è stato un vero e proprio boom dei cibi low cost.
Vediamo la situazione da vicino.
Come testimoniato da Coldiretti, gli italiani acquistano sempre di più cibo low cost.
Nell’ultimo periodo, infatti, c’è stato un aumento del 10,3% degli acquisti nei discount alimentari.
Tra le categorie di alimenti più acquistati, ci sono:
Si tratta di un dato che testimonia ed evidenzia le difficoltà degli italiani. Tra le categorie più colpite ci sono i dipendenti pubblici, che hanno visto una crescita delle retribuzioni molto inferiore rispetto ai dipendenti del settore privato.
Inoltre, occorre evidenziare che 8 italiani su 10 hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare, per ridurre il rischio di spese d’impulso.
Secondo Assoutenti e le ultime rivelazioni dell’Istat, la spesa alimentare si riduce di 355 euro annui per la famiglia “tipo” e di 484 euro per un nucleo famigliare con due figli, se non si considera l’effetto dell’inflazione.
A preoccupare sono le sorti dei piccoli negozi che, nel mese di novembre, hanno perso volumi di vendita pari al 6%, rispetto ad un anno prima.
Confcommercio evidenzia come le perdite di reddito e l’erosione del risparmio accumulato abbiano cambiato totalmente le abitudini di spesa delle famiglie, costringendole ad acquisti più selettivi e meno trasversali.