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Inizia la Scuola, ma già prime classi in quarantena: regole per positivi e contatti

lentepubblica.it • 16 Settembre 2021

inizia-scuola-prime-classi-in-quarantenaLa Scuola è ai nastri di partenza, ma già si stanno registrando le prime classi in quarantena: la situazione attuale, con le regole per positivi e contatti.


La Scuola è già praticamente iniziata in tutte le Regioni: milioni di studenti hanno già varcato le porte delle proprie aule per il ritorno tra i banchi.

E nonostante l’inizio delle attività scolastiche fosse stato portato avanti come del tutto sicuro, si segnalano già alcuni casi di classi in quarantena a causa del Covid-19.

Ovviamente in tutto questo sarà necessario da parte dei dirigenti scolastici un certo grado di flessibilità di fronte a casi particolari.

Ma scopriamo, in primo luogo, quali sono nella scuola i numeri attuali delle prime classi in quarantena. E, di conseguenza, quali sono le regole istituzionali e regionali finora adottate per i positivi e i loro contatti.

Scuola, prime classi in quarantena: i numeri attuali

Infatti si registrano i primi casi positivi con le conseguenti chiusure: i casi da Bolzano al Lazio alla Sardegna.

Sono già 35 le classi in quarantena in Alto Adige dove le lezioni sono iniziate una settimana prima.

In Dad anche oltre 30 di classi nel territorio di Milano, che comprende anche la provincia di Lodi.

Altre dieci classi sono in quarantena nel territorio di Reggio Emilia e altre tre in provincia di Cremona, solo per citare altri casi più eclatanti.

In tutto si tratta quindi di più un centinaio di classi già alle prese con questi problemi.

Numeri che verranno monitorati con attenzione.

Le regole finora adottate per i positivi e i loro contatti

Per quanto riguarda la provincia di Bolzano la prossima settimana, oltre ai test salivari a campione, partirà anche lo screening a tappeto con tamponi nasali in tutte le classi.

La partecipazione sarà volontaria, ma in caso di un compagno positivo solo i non testati finiranno in Dad, mentre gli altri alunni resteranno in presenza.

Iniziative simili, probabilmente verranno prese anche nei casi similari in altre Regioni.

In generale comunque, allo stato attuale, in ogni Regione chi è vaccinato dovrà restare a casa per 7 giorni e poi sottoporsi a tampone: se negativo, l’alunno potrà tornare a seguire le lezioni in classe dal giorno successivo.

Per chi non è vaccinato il periodo è di 10 giorni e prevede, anche in questo caso, un esito di tampone negativo per rientrare in aula.

Gli insegnanti non fanno parte dei contatti stretti e quindi non devono fare la quarantena. L’alunno positivo: rientra a dopo l’esito negativo del tampone molecolare eseguito al 10imo giorno dalla comparsa della positività o dei sintomi.

Ovviamente per avere più chiarezza, indipendentemente da autonomie regionali e di plesso scolastico, occorre tenere a mente le FAQ del Ministero dell’Istruzione.

Le FAQ del Ministero dell’Istruzione

In tutto questo sono disponibili anche le Faq del ministero dell’Istruzione, con domande e risposte sulle norme in caso di contagio in un’aula.

Secondo quanto indicato dal CTS, “il soggetto interessato dovrà essere invitato a raggiungere la propria abitazione e si dovrà attivare la procedura di segnalazione e contact tracing da parte della ASL competente”. Rimangono valide le disposizioni previste dallo stesso CTS per l’anno scolastico 2020-2021.

Rimangono confermate le ordinarie procedure di gestione dei casi di contagio possibili, probabili o confermati, da attuare in collaborazione con le autorità sanitarie territorialmente competenti.

L’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute, il Commissario straordinario e il Ministero dell’Istruzione, sta definendo un piano di screening della popolazione scolastica, con particolare attenzione alla fascia di età 6-12 anni. Le scuole interessate saranno progressivamente individuate in collaborazione fra autorità sanitarie e uffici scolastici.

La sezione completa è disponibile a questo link.

Distanziamento interpersonale

A tutto questo consegue anche l’adeguamento delle misure di prevenzione nella Scuola.

Ad esempio, al fine di garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro e dello spazio di movimento, il layout (conformazione e organizzazione degli spazi) delle aule destinate alla didattica è stato riveduto con una rimodulazione dei banchi, dei posti a sedere e  degli arredi scolastici.

Anche le aree dinamiche di passaggio e di interazione (zona cattedra/lavagna) all’interno  dell’aula sono state ripensate per garantire il distanziamento di almeno 1 metro. Laddove non sia possibile  mantenere il distanziamento fisico per la riapertura delle scuole resta fondamentale mantenere le altre misure non  farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare nei locali chiusi mascherine di tipo chirurgico.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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mattia
mattia
18 Settembre 2021 7:56

Ma come è possibile? Il ministro Bianchi ha convinto milioni di studenti e insegnanti a vaccinarsi perchè il vaccino sarebbe stata l’unica soluzione per ritornare a fare una scuola in presenza, visti i risutati disastrosi della dad è gia a una settimana dall’inizio ti mettono in didattica a distanza esattamente come l’anno scorso.
Domanda quindi il vaccino a cosa è servito? dal momento che dati alla mano (fonte Istituto superiore di sanità) la gravità del covid nella fascia scolastica è nulla.

Nicola
Nicola
19 Settembre 2021 10:58

Possibile che l’assurdità della situazione non sia così evidente a tutti ormai? Cosa deve succedere per far comprendere alle persone quanto inutile sia questa campagna vaccinale per le fasce d’età e le persone che non sono a rischio?