Le misure contenute nel decreto attuativo del Jobs Act sulla conciliazione dei tempi lavoro-famiglia sono valide solo per il 2015: per estenderle anche agli anni successivi sono necessari ulteriori decreti attuativi, che individuino adeguata copertura finanziaria. Lo prevede l’articolo 25 del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri nel febbraio scorso e ora al vaglio delle commissioni parlamentari. Il provvedimento estende il congedo parentale fino a 12 anni di vita del bambino, potenzia la maternità per lavoratrici autonome e libere professioniste, amplia la possibilità di chiedere il congedo di paternità: norme rilevanti, che hanno l’obiettivo di «tutelare la maternità delle lavoratrici» e «favorire le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalità dei lavoratori», come recita l’articolo 1. Il problema è che vengono introdotte per il solo 2015.
Considerando che il decreto non è ancora in vigore, essendo ancora in corso l’iter parlamentare (i pareri delle commissioni sono attesi per il prossimo 8 maggio), le misure previste di fatto saranno valide per circa sei mesi. Il motivo, leggendo il testo della norma, sembra evidente: le coperture finanziarie individuate bastano solo per quest’anno. Il comma 3 dell’articolo 25 specifica che ci sono 222 milioni di euro, individuati dalla Legge di Stabilità. Per estendere le nuove tutele agli anni successivi, sono necessari decreti attuativi «che individuino adeguata copertura finanziaria». Se da una parte questo significa che la possibilità di estendere le norme esiste, dall’altra la realtà dei fatti limita la riforma a pochi mesi, bene che vada.
Le uniche disposizioni finanziate per il triennio 2016-2018 sono contenute nell’articolo 24, che destina il 10% del “Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello” a ulteriori norme di conciliazione fra vita privata e lavoro, anche attraverso linee guida da recepire nei contratti collettivi nazionali. Per il resto, le misure sono sperimentali e valide solo per il 2015. Ricordiamo brevemente quali sono le principali novità del decreto attuativo del Jobs Act: