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La libertà non può essere autorizzata

Recordare Roberto • 13 Dicembre 2021

Non siamo più a rischio per una deriva autoritaria, in quanto ormai siamo già nel bel mezzo di una dittatura tra le più subdole, infide e pericolose, perché costruita con l’aiuto dell’infame e vergognosa complicità del 95% dei giornalisti che tengono famiglia, finanziati dal Ministero della verità,  che ha unito tutti  sotto la  propaganda di regime a suon di euro, prelevati dalle tasche delle vittime.

Mainstream assoldato per aiutare il potere a mettere le etichette al dissenso del regime, costruendo quei frame che servono a fare quella violenza psicologica che induce le persone ad avere anche paura di esprimere le proprie idee. Mainstream che è riuscito a far percepire alla maggioranza il green pass come strumento  di libertà, facendo passare il concetto che la libertà deve essere autorizzata.

Etichette

Qualsiasi dissenso ha una etichetta come no-vax, no-greenpass, appartenenti a forza nuova o all’estrema destra. Tutti quelli che esprimono il dissenso sono persone invasate e poco colte, che hanno una paura irrazionale del vaccino e che si lasciano influenzare. Anche se ricordiamo che una ricerca del MIT dice proprio il contrario. Ma evidentemente anche il MIT si sarà fatto influenzare da qualche no- vax.

D’altronde già circa un secolo fa, Aldous Leonard Huxley, scrittore e filosofo, famoso per i suoi romanzi distopici, aveva previsto qualcosa di simile, tanto da scrivere: “Ci sarà in  una delle  prossime generazioni un metodo  farmacologico per far  amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici”. La realtà supera sempre la fantasia.

Dall’altra parte della barricata, qualcuno pensa che siano i vaccinati ad essersi lasciati influenzare, anche perché la forza mediatica capace di influenzare è molto più imponente e pressante, amplificando la paura irrazionale del virus malefico, per cui il frame che nasce spontaneo è quello del “giornalista-terrorista”, in risposta alle belle cornici inventate dai media di regime, che va nella direzione voluta del “divide et impera”.

Tutti gli scienziati, siano virologi o filosofi, che esprimono il dissenso o anche solo delle perplessità, sono diventati degli emeriti imbecilli e anche pericolosi per la salute pubblica, per cui esclusi dai talk show, naturalmente lasciando la possibilità a partecipare a chi è d’accordo su tutto.

Questo è accaduto a premi Nobel per la medicina e a filosofi che erano considerati attendibili fino al 2019. Dopodiché, specialmente chi ha formazione umanistica ed è critico sulla gestione della pandemia, viene denigrato e ridicolizzato. Figuriamoci, il semplice cittadino che volesse esprimere  un  suo  pensiero  non  allineato,  come non potrà essere schiacciato sotto la macchina messa a punto per spargere di diserbante l’erba del dissenso.

Siamo riusciti perfino a prendere sul serio queste scenette a  cura  di  Renato Brunetta, Mario Monti e Mario Draghi, degne di Zelig con le  loro  battute,  con  il primo che dice: “restrizioni solo per i non vaccinati e cioè solo per gli egoisti che sono spesso violenti, devono fare casa e lavoro con i tamponi”, il secondo con: “Abbiamo iniziato a usare il termine guerra ma non abbiamo usato  una  politica  di comunicazione adatta alla guerra. Bisognerà trovare un sistema che concili la libertà di espressione ma che dosi dall’alto l’informazione”, oltre a dire che il popolo italiano non è preparato per potersi esprimere, ma il finale è ancora migliore con l’intervento di Mario Draghi che chiude  il  discorso  con:  “Per  i  vaccinati  è  normale  questo Natale … quelli che oggi saranno oggetto di restrizioni oppure  comunque  a  cui saranno riservate le restrizioni possano tornare a essere parte della società con tutti noi”. Non ha detto però se quelli che non fanno parte  della  società  siano  stati esentati dalle tasse, forse sarebbe una domanda da porre.

Teoricamente, ogni commento sarebbe superfluo in una condizione normale, ma se questi sono diventati quelli che decidono sulla vita degli italiani, ci sarebbe non solo da commentare, ma da darsi qualche pizzicotto per capire se stiamo facendo un brutto sogno. Le dittature sono arrivate sempre perché il popolo si era addormentato. La storia insegna … o dovrebbe insegnare, fin quando il governo permetterà che si studi ancora la storia. Cingolani docet, con lo stesso approccio sull’istruzione del nuovo governo talebano in Afghanistan.

Naturalmente non è colpa dei tre teatranti, infatti i regimi esistono solo quando ci sono i sudditi, in questo caso i sub-sudditi, pertanto, la colpa è da ricercare da qualche altra parte, magari in quella società assopita che ha deciso di vaccinare i bambini, non per tutelare loro, ma perché sono pericolosi per gli anziani. Se qualche anno fa qualcuno avrebbe solo pensato di mettere a rischio un bambino di 6 anni per salvare un vecchio di 70-80, lo avrebbero preso per pazzo.

Oggi invece passa questo concetto con una normalità che spiazza. E’ come se un nonno volesse sopravvivere a un nipote. Ma d’altronde le dittature si fondano sull’assunto che il singolo non conta nulla e che i bambini nascono per servire lo stato, quindi, potremmo affermare che il tutto è coerente. Forse l’idea al CTS è proprio nata in occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dei diritti dell’infanzia che si tiene il 20 novembre, però con la visione della strega della favola di Hansel e Gretel che sfrutta come esca la sua casa di marzapane, come oggi si tenta di corrompere i bambini con piccoli regali e giochi per vaccinarli, perfino inventandosi l’eroe di “Capitan vaccino”, sperando che i genitori siano della stessa pasta della matrigna cattiva. Mai vista tanta attenzione del governo per i bambini.

Il problema forse, è  che ci sono troppi vecchi  rincoglioniti nelle stanze dei bottoni, che credono di dover essere garantiti nella loro salute più dei bambini, magari oltre a sentirsi i possessori delle verità ed evidentemente non credono che l’inferno esista davvero.

Non si riesce a capire come oggi si riesca a non rispettare le leggi, facendo credere che bisogna rispettarle. Tanto che le forze di polizia, con il loro atteggiamento dispotico, fanno rispettare anche le ordinanze psicopatiche che escono fuori da singole regioni o addirittura dai comuni, come quelli che vietano le manifestazioni e non considerano le leggi di rango superiore come la Costituzione o i regolamenti europei, infrangendole con sicurezza e impunità, creando una illegalità legalizzata.

D’altronde chi dovrebbe punirli? Di fatto non agiscono in nome della legge, ma agiscono a nome del regime, facendosi forti solo perché hanno un manganello e una pistola, come dal manuale della buona dittatura. Naturalmente, anche la magistratura tace su tutto questo.

Ma la cosa che più spaventa è che non succede di fatto niente, nessuno si permette di buttare una pietra nello stagno, anche se tantissimi si fanno delle domande e si danno delle risposte che non coincidono con le tesi della propaganda di regime.

Domande

Molti si chiedono come mai i tamponi siano affidabili per individuare il numero dei contagiati e non sono affidabili per dire chi non lo sono, tanto che il green pass “rafforzato” esclude il tampone proprio per la sua inaffidabilità, anche questo con movimento ondulatorio.

Tanti altri si chiedono come mai, ci sono stati veri vaccini per malattie virali considerate importanti e trasmissibili e non si è mai visto che per tali malattie bisognava mettere la mascherina o mantenere la distanza di sicurezza, addirittura anche quando si è teoricamente immunizzati. Tanti altri restano anche perplessi del fatto che si arrivi ad incentivare con premi chi si vaccina per il Covid-19, discriminando invece chi non si vaccina, cosa mai fatta per le altre malattie, come se le altre malattie come la poliomelite fossero meno importanti del Covid-19.

Come non chiedersi il perché una volta i vaccini nascevano con una o due dosi e valevano per 30 anni o per tutta la vita e adesso esistono anche quelli monodose che bisogna farne due o addirittura tre e valgono solo per 6 mesi. Come non chiedersi come è possibile oggi che un bambino di 12 anni si possa sostituire al consenso dei genitori. Come non chiedersi se è mai esistito un vaccino che per tutelarti minaccia il tuo sostentamento non permettendoti di vivere e anche di morire, visto il paradosso tedesco che non accetta i non vaccinati nelle strutture per l’eutanasia.

Come non chiedersi del perché nonostante si sappia ormai per certo che i vaccinati possono contagiare ed essere contagiati, mentre i guariti hanno sicuramente più immunità rispetto ai vaccinati e nonostante questo, vengono penalizzati i guariti rispetto ai vaccinati nei mesi di durata del green pass.

Come non chiedersi come mai questa cosa può essere così divisiva nella società, addirittura quasi additando chi non  si vuole vaccinare come un delinquente o un disertore, riprendendo il  concetto espresso da Mario Monti, ossia che siamo in guerra. Ma in guerra con chi? Effettivamente neanche delle guerre vere si è mai parlato per 24 ore al  giorno per 365 giorni all’anno.

Eppure, è stato ormai conclamato che gli stupidi sono sempre sicurissimi, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi, sale della conoscenza. Ma in questo caso è stato tutto ribaltato, per cui vince la presunzione degli stupidi. Che pretendono di essere credibili nonostante vengono a raccontarci che la documentazione alla base dell’approvazione superveloce del vaccino Pfizer sarà disponibile solo nel 2096, ossia tra 75 anni e le ripetute e palesi menzogne sui dati fasulli di cui sono responsabili.

Non ci si può chiedere perché un vaccino non faccia quello per cui è stato progettato, ossia immunizzare e si sono spesi miliardi, per poi prendersela con chi non si vuole vaccinare e non con chi ha fatto un vaccino che non funziona, pagato per vaccino e trattato come prodotto tarocco, ma che ribalta la responsabilità dell’inefficacia del farmaco che non ha immunizzato nessuno, dalla casa farmaceutica a chi non l’ha preso.

I problemi attuali di cui si parla poco

Nel contempo, si parla poco del perché è aumentata la bolletta della corrente, del gas e la benzina e del perché esiste un reddito di cittadinanza per chi non lavora e un fardello del tampone per chi invece lavora o vorrebbe lavorare. Ma alla maggior parte delle persone, tutto questo evidentemente sembra normale, perché ormai assuefatti da tutte le minchiate che ogni giorno si sentono nei media, quindi le frasi di Brunetta, Monti e Draghi, sono classificate e rientrano tra quelle che possono essere dette nel Grande Fratello Vip, a Buona Domenica o da Roberto Saviano che addirittura incita a tradire la moglie per combattere la mafia, altro tema che viene utilizzato per giustificare il fatto che la magistratura non si occupi della vera mafia, ma ci navighi dentro senza farsi troppe domande, visto che sono già eroi della patria.

Ed è per questo anche, che le trasmissioni che si vogliono dare una parvenza di “giornalismo di inchiesta”, vanno a scoprire oggi, non avendo nuovi argomenti, cose che riguardano fatti di 30 o 40 anni fa, che vanno bene per gli storici, cercandole di farle apparire contemporanee, chiamando “cosa nuova” una cosa vecchia e trapassata, riesumando Vito Gelli e la Santa, evitando così di mettere il naso nella vera cosa nuova, perché forse è una storia troppo complicata e scomoda in tutti i sensi per occuparsene. Allo stesso modo si occupano della defunta Astrazeneca, che in realtà dai dati statistici pubblicati aveva meno eventi avversi di Pfizer oltre a costare 6 volte meno, ma hanno deciso di stendere il morto, piuttosto che mettere in dubbio Pfizer, ossia sul problema presente e futuro.

Certo, in questo caso è meglio essere più cauti, visto che Pfizer applica un ricarico del tremilapercento sui vaccini ed è in grado di pagare qualche esperto per denigrare Astrazeneca.

Sarebbe il caso di ricordare la famosa frase di Francesco Ferrucci che fa rima con Ranucci. Ma l’audience è garantito lo stesso, per cui … l’obiettivo è raggiunto, “conciliando la libertà di espressione dosata dall’alto”.

 

Fonte: articolo di Roberto Recordare
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