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Made in, l’Europarlamento dice sì

lentepubblica.it • 17 Aprile 2014

Respinto l’emendamento proposto dal fronte ‘anti-Made in’ alla proposta per rafforzare la sicurezza dei prodotti di consumo che permettono di rendere obbligatorio il marchio del Paese di origine. Vignali (Ncd): “Finalmente l’Europa batte un colpo”.

E’ stato respinto dall’Europarlamento l’emendamento proposto dal fronte ‘anti-Made in’ alla proposta per rafforzare la sicurezza dei prodotti di consumo che permettono di rendere obbligatorio il marchio del Paese di origine. Sono 419 i deputati che si sono espressi contro l’emendamento, votato in prima lettura. Nella prossima legislatura si aprirà la fase della seconda lettura. Il Consiglio Ue, in ogni caso, è praticamente spaccato a metà, il che finora ha impedito di raccogliere una maggioranza qualificata per prendere una decisione. Il cammino futuro è pieno di ostacoli. L’Italia ha sostenuto fermamente la tracciabilità con un fronte che vede impegnati Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Lituania, Bulgaria, Romania. Contrari altrettanto fermamente Germania, Austria, i paesi del fronte del Nord. Tra i gruppi politici le linee di divisione sono abbastanza coerenti con gli interessi nazionali. Il percorso della seconda lettura viene considerato molto difficile.La normativa riguarda solo i prodotti di consumo esclusi quelli alimentari. Oggi circa il 10% dei beni non è riconducibile al produttore. La proposta della Commissione prevede che i produttori Ue sarebbero in grado di scegliere se mettere il ‘made in Ue’ o il nome del Paese nell’etichetta o nei documenti di accompagnamento nel caso in cui l’etichetta fosse troppo piccola. La questione dell’etichetta ‘made in” è molto spinosa perché ha fatto emergere una profonda divisione di interessi tra i Paesi membri, la cui composizione oggi appare impossibile. Il voto del Parlamento costituisce un ‘punto politico’ di rilievo: toccherà alla prossima legislatura occuparsene (questa settimana si conclude il ciclo delle sessioni parlamentari).

“Finalmente l’Europa batte un colpo. E si pone con decisione al fianco delle PMI e del tessuto manifatturiero, sostenendone la competitivita’ e tutelando i consumatori dal rischio contraffazione e i lavoratori dallo spettro della delocalizzazione”. Lo afferma Raffaello Vignali (Nuovo Centrodestra), membro delle commissioni Attivita’ Produttive, Commercio e Turismo e Politiche dell’Unione Europea della Camera , in riferimento all’approvazione di ieri, a larga maggioranza, da parte del Parlamento europeo della direttiva Tajani-Borg sulla tutela dei consumatori europei da prodotti falsi e nocivi. “Si tratta – aggiunge – di un grande successo per l’Italia e per i nostri prodotti d’eccellenza, per il made in Italy che da sempre ci contraddistingue sui mercati internazionali. Esser riusciti ad adeguare, non senza difficolta’, la normativa europea alla legislazione italiana in materia, disciplinata dalla legge Reguzzoni-Versace, non rappresenta soltanto un passo fondamentale per il rilancio dell’economia reale, ma anche il miglior auspicio per il lavoro che ci attende nel semestre di Presidenza Italiana dell’Ue e un segnale contro i sempre crescenti impulsi antieuropeisti in vista delle elezioni del prossimo 25 maggio”.

FONTE: Confcommercio

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