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Sanità pubblica: maxi-pacchetto di prestazioni sanitarie in arrivo

lentepubblica.it • 20 Aprile 2023

Maxi-pacchetto prestazioni sanitarieCome annunciato dal Ministro della Salute Schillaci, è in arrivo un nuovo maxi-pacchetto di prestazioni sanitarie: ecco di cosa si tratta.


Maxi-pacchetto prestazioni sanitarie: in arrivo prestazioni nuove o rinnovate, offerte dal Servizio Sanitario Nazionale ai cittadini.

Questo è ciò che ha annunciato il Ministro della Salute Orazio Schillaci che ha dato il via a nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero cure gratuite o pagabili col ticket, in ambito SSN.

Il DPCM è stato approvato durante la Conferenza Stato-Regioni, dopo uno stand-by di sei anni.

Maxi-pacchetto prestazioni sanitarie: quali sono i nuovi servizi

Tra le misure approvate, c’è l’introduzione dei due nuovi tariffari per la specialistica ambulatoriale e per l’assistenza protesica, che entreranno in vigore rispettivamente a gennaio e aprile 2024.
In tutto, ci saranno 3mila nuove prestazioni (2108 solo per la specialistica), in modo da “svecchiare” l’offerta sanitaria pubblica.

Tra le novità sbloccate ci sono:

  • Videocapsule monouso per la diagnostica;
  • Test innovativi durante la gravidanza;
  • Pacchetto completo di prestazioni per la fecondazione assistita;
  • Monitoraggio per la celiachia;
  • Test di genetica e citogenetica;
  • Radioterapia e adroterapia per i tumori;
  • Test molecolari per caratterizzare le mutazioni dei tessuti;
  • Nuovi strumenti tecnologici per disabili (carrozzone hi-tech, arti artificiali, sistemi di riconoscimento vocale e puntamento con lo sguardo).

Maxi-pacchetto prestazioni sanitarie: tutti i dettagli

Il Ministero della Salute ha ricevuto il visto del Mef per le risorse.
Si partirà con 402,3 milioni di euro e con un tavolo di monitoraggio col Ministero dell’Economia, richiesto dalle Regioni, preoccupate per le eventuali ricadute economiche.

Si punta al rinnovamento, come dichiarato dal Ministro Schillaci:

“Da domani valuteremo con un conto economico anche la possibilità di introdurre nuove prestazioni: la medicina si evolve continuamente e sei anni è un tempo inaccettabile per un Paese moderno quale è l’Italia. Da una parte abbiamo l’innovazione e dall’altra una popolazione italiana particolarmente longeva, quindi dobbiamo agire sinergicamente sia sulla prevenzione cercando di ridurre le malattie croniche trasmissibili che andranno a impattare moltissimo sugli anni a venire, sia continuare a investire e a efficientare i percorsi”.

L’obiettivo è anche quello di allineare tutto il Paese alle nuove prestazioni, senza alcuna diseguaglianza tra Nord e Sud.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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