Il nuovo Decreto Infrastrutture ha introdotto diverse novità, sia per quanto riguarda i veicoli elettrici, che per il rinnovo della patente. Vediamo quali sono.
Novità Decreto Infrastrutture: col Decreto Infrastrutture (Dl 68/2022) sono state introdotte alcune novità, soprattutto riguardanti il rinnovo della patente, ma anche sui veicoli elettrici e i neopatentati.
Vediamo allora tutte le novità.
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Vediamo tutte le novità introdotte.
Col Decreto Infrastrutture, è stata data una svolta normativa alla questione dei veicoli elettrici.
I mezzi elettrici, infatti, hanno un motore elettrico dalla potenza più elevata e ciò rendeva più difficile renderli idonei alla guida dei neopatentati. Questo perché, l’art.117 del Codice della Strada vietava ai neopatentati di guidare autoveicoli con un rapporto tra potenza e tara superiore ai 55kW/t.
Col nuovo decreto, il limite è stato portato a 65kW/t per i veicoli elettrici e ibridi plug-in. Ma rimane il limite già previsto per le autovetture, fissato a 70kW.
Tra le novità introdotte, c’è l’estensione del criterio premiale alle patenti B, introdotto per il calcolo della capacità di carico dei veicoli pesanti (art.167 del Codice della Strada, comma 2-bis).
Per calcolare il peso “legale” del veicolo, non si conteranno più i kg necessari per rendere ecologico un veicolo. Rientrano nella misura, quindi, i sistemi di propulsione con combustibili alternativi (elencati nell’art.2 della direttiva europea 96/53) come:
Ad esempio, se i veicoli con rimorchio, adibiti a trasporto merci, hanno una massa compresa tra i 3500 e i 4240kg, possono essere guidati semplicemente con la patente B, senza dover prendere patenti superiori, come la C o la D.
L’art.120 del Codice della Strada vieta ai delinquenti abituali, titolari di patente, di utilizzare mezzi come i motorini e microcar. L’obiettivo è quello di evitare che utilizzino questi veicoli per le loro attività criminali.
Nel nuovo Decreto, è stato aggiunto il comma 6-bis all’art.120, che permette al giudice e al prefetto la facoltà di vietare anche la guida di bici a pedalata assistita, finché ci sono condanne. Ciò è stato introdotto, perché le bici a pedalata assistita possono essere facilmente “truccate”e trasformate in motorini elettrici.
I trasgressori rischiano una sanzione amministrativa da 2000 a 7000 euro e la confisca del mezzo.
Il Decreto Infrastrutture ha modificato anche l’art.126 del Codice della Strada, stabilendo che, se una patente è scaduta da oltre cinque anni, oltre alla visita medica, occorre prenotare un “esperimento di guida”.
Durante la prova, occorrerà eseguire “almeno una delle manovre e almeno tre dei comportamenti di guida nel traffico”, previsti da un normale esame di g
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it