Cosa s’intende per Partita IVA forfettaria, come aprirla e quali vantaggi porta? Vediamolo insieme.
Sempre più liberi professionisti decidono di aprire una partita IVA forfettaria. Ma per cosa si differenzia da quella ordinaria e quali vantaggi porta?
Ecco la guida completa sulla partita IVA forfettaria.
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La partita IVA forfettaria è una partita IVA a regime forfettario, adatta soprattutto ai professionisti e alle ditte individuali che non superano la soglia dei 65’000 euro di ricavi annuali.
Il regime forfettario ha sostituito il precedente Regime dei Minimi, che variava a seconda del codice ATECO associato alla partita iva. Dal 2019, invece, il limite massimo per gli importi annuali è stato alzato da 30’000 euro a 65’000 euro per tutti i tipi di professione e attività.
La nuova misura ha permesso l’apertura di molte più partite IVA forfettarie, preferendo questo regime ad altri.
Tutti le persone fisiche che esercitano un’attività d’impresa, arte o professione e le imprese familiari possono aprire una partita iva forfettaria.
I requisiti per poterla aprire sono tre:
I titolari di quote in società di persone con qualsiasi percentuale, i titolari di quote SRL e associazioni che permettono il controllo e chi ha avuto una partita IVA negli ultimi due anni per la stessa tipologia di attività non potranno aderire alla partita iva forfettaria.
La partita IVA forfettaria permette di usufruire di una tassazione ridotta, pari al 15%, ma anche di una riduzione dei contributi INPS. Ciò avviene perché con questo regime fiscale si ha un’unica imposta sostitutiva, che prende il posto delle altre imposte che vengono previste normalmente, come l’IRES e l’IRPEF.
Inoltre, chi ha una partita iva con regime forfettario non dovrà addebitare l’IVA nella fattura ai propri clienti e quindi sarà esonerato da tutti gli adempimenti collegati, come la presentazione della dichiarazione dell’IVA, la registrazione dei corrispettivi e le varie fatture.
Oltretutto, ci sono altri vantaggi che permettono di avere un’ulteriore riduzione sulle imposte, versando solamente il 5% nei primi cinque anni di attività.
Per poter usufruire di questa riduzione, bisogna avere alcuni requisiti:
La riduzione dell’aliquota al 5% è valida per i primi cinque anni di attività di una partita IVA a regime forfettario appena aperta. A iniziare dal sesto anno, il contribuente avrà l’obbligo di pagare l’aliquota a prezzo pieno, ovvero al 15%.
Per poter aprire una partita IVA a regime forfettario basterà fare richiesta presso la sede competente dell’Agenzia delle Entrate e comunicare l’inizio della propria attività o della propria impresa commerciale, in un periodo che non deve superare i 30 giorni dal primo giorno di lavoro.
La richiesta può essere fatta tramite il modello AA9/7, sia per i lavoratori autonomi che per le ditte individuali. Compilato il modulo, basterà andare all’Agenzia delle Entrate con un documento d’identità e aprire la pratica.
In linea generale, le tempistiche per i lavoratori autonomi si aggirano intorno alle 24 ore per l’apertura effettiva della partita IVA, mentre per le ditte individuali le tempistiche vanno dai 2 ai 7 giorni.
Per poter aprire una partita IVA a regime forfettario non bisognerà pagare nulla, ma ci saranno solamente dei costi da sostenere per il suo mantenimento.
Il costo cambia molto a seconda della città, dell’età e del sesso del titolare della partita IVA, ma in linea di massima, col regime forfettario, i costi vanno dai 400 euro ai 1000 euro all’anno, a cui vanno aggiunti i costi dell’IVA.
Le spese riguardano la parcella del commercialista, l’eventuale iscrizione all’INPS o al registro delle imprese, i costi dei contributi dell’INPS e il costo delle tasse.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it