In una recente sentenza della Consulta, la numeto 140/2023, si danno chiarimenti sulla modalità corretta per la pubblicazione dei bandi relativi ai concorsi pubblici.
Nel caso in esame la Presidenza del Consiglio dei ministri, rappresentata e difesa dall’Avvocatura generale dello Stato, ha presentato una richiesta alla Corte Costituzionale riguardante una legge della Regione Valle d’Aosta del 2022. La legge riguarda l’edilizia residenziale pubblica e stabilisce modalità per l’assunzione di personale temporaneo.
La questione sollevata riguarda due aspetti della legge regionale:
Scopriamo qual è stato il giudizio emesso dai giudici costituzionali.
La Corte Costituzionale ha emesso la sentenza che abbiamo citato all’inizio dell’articolo, affermando che l’articolo 3, comma 2, terzo periodo, della legge regionale è incostituzionale.
La Corte ha sostenuto che la modalità di pubblicazione dei bandi prevista dalla legge regionale non assicura una portata territoriale sufficiente e contrasta con i principi di selezione aperta e pubblica per il reclutamento nel settore pubblico.
Inoltre, la Corte ha sottolineato che la selezione del personale basata solo su titoli e prova orale entra in conflitto con la normativa nazionale.
In sintesi, la Consulta ha dichiarato che la modalità di pubblicazione dei bandi e la selezione del personale previste dalla legge regionale sono incostituzionali poiché:
Sarebbero in tal modo pregiudicati i principi di imparzialità, di buon andamento dell’azione amministrativa e di eguaglianza, alla cui realizzazione è funzionale la regola del pubblico concorso.
Potete consultare qui di seguito il documento completo.