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Arriva la proclamazione dello Sciopero dei Riders: “boicottare le App”

lentepubblica.it • 26 Febbraio 2021

sciopero-riders-appLa rete nazionale Rider X i Diritti ha appena mobilitato il settore.


L’assemblea nazionale online ha deliberato in favore di una giornata di sciopero dei Riders per il 26 marzo prossimo, con la parola d’ordine “boicottate le app”.

Lanciato quindi un vero e proprio sciopero nazionale, invitati i consumatori a boicottare per solidarietà alla loro lotta tutte le piattaforme (Deliveroo, Just Eat, Glovo e Uber Eats).

Sciopero dei Riders: boicottare le App

I ciclofattorini della rete nazionale Rider X i Diritti riprendono dunque la mobilitazione.

Il 26 marzo i fattorini sono invitati ad “incrociare le braccia e scioperare”, ma si punta anche alla partecipazione dei clienti tramite un appello “a non usufruire del servizio in quella data, in solidarietà alla nostra lotta”.

Per la rete Rider X i Diritti, è importante:

ribadire con una protesta nazionale che coinvolga tutti i territori e il maggior numero di riders (e di clienti attraverso il boicottaggio) la necessità di arrivare al riconoscimento di tutti i diritti al più presto“.

Questo anche “alla luce anche del fatto che durante il lockdown del 2020 siamo stati equiparati ai lavoratori essenziali- ricordano i fattorini- e in molte occasioni riconosciuti come lavoratori dipendenti o eterorganizzati cui spettano le tutele piene della subordinazione”.

Nel frattempo, ricordano i riders:

sono iniziate le consultazioni al Parlamento europeo per ottenere una regolamentazione del lavoro di piattaforma attraverso la promulgazione di una direttiva che garantisca un’adeguata protezione sociale e un trattamento congruo per tutti i lavoratori delle piattaforme digitali”.

Ricordiamo che le piattaforme sopra citate sono state multate dalla procura di Milano per 733 milioni di euro e hanno ricevuto l’obbligo di assumere da dipendenti almeno 60 mila ciclo-fattorini.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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Cristina Manfredi
Cristina Manfredi
27 Febbraio 2021 19:43

Non ho mai fatto un ordine di questo tipo. I ristoratori soffrono particolarmente, in questa abnorme e deleteria situazione, della concorrenza del “cibo a domicilio”. Alcuni si sono “convertiti” all’asporto, ma a quale prezzo, anche relativamente alla qualità e alla convivialità? Quanto invece hanno guadagnato e guadagnano coloro che, incoraggiati dai poteri forti, stanno lucrando grazie a normative inique?