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Sicurezza alimentare: i NAS scoprono violazioni delle norme igienico-sanitarie e di etichettatura

lentepubblica.it • 30 Aprile 2018

sicurezza-alimentare-nasSicurezza alimentare: i NAS scoprono le ennesime gravi violazioni delle norme igienico-sanitarie e di etichettatura. Urgente inasprire le sanzioni per chi mette a rischio la salute dei consumatori.


Prosegue in tutta Italia l’attività ispettiva dei Carabinieri dei NAS, che purtroppo continua a portare alla luce esecrabili illeciti nell’ambito del commercio di prodotti alimentari. A Roma sono state rilevate irregolarità in numerosi ristoranti, bar, paninoteche, fast food, supermercati e pasticcerie del centro (dalle carenze igienico-sanitarie alla mancata applicazione delle misure di prevenzione dei rischi di contaminazione alimentare passando per l’etichettatura non conforme alla normativa vigente e la detenzione di alimenti privi di tracciabilità) e sono stati sequestrati circa 400 Kg di alimenti. A Padova, inoltre, sono stati sequestrati prodotti ittici per un valore di circa 20 mila euro importati senza l’obbligatoria pre-notifica all’Ufficio Veterinario da un’impresa priva di registrazione presso l’Autorità sanitaria.

 

Sicurezza alimentare, l’appello dei NAS

 

Ancora una volta invochiamo la linea della tolleranza zero verso questo tipo di reati: chiunque non si faccia scrupolo di perpetrare frodi ai danni dei consumatori, mettendone peraltro a rischio la salute, deve essere sanzionato con la massima severità.

 

“Il perpetuarsi di violazioni dei più elementari, fondamentali e inviolabili principi di sicurezza alimentare dimostra che le ammende amministrative non costituiscono un deterrente abbastanza forte. Quanto altro tempo dobbiamo attendere prima che vengano introdotte misure più rigide e severe?” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.

 

Le sanzioni devono essere accompagnate da un incremento dei controlli sull’intera filiera di produzione e distribuzione per tutelare i cittadini da speculazioni potenzialmente pericolose per la salute.

Fonte: Federconsumatori
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