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Siparietto all’Eredità che rimette in evidenza la questione disoccupazione in Italia

lentepubblica.it • 30 Maggio 2018

siparietto-eredita-rimette-in-evidenza-questione-disoccupazione-in-italiaUn simpatico e ironico siparietto al programma l’Eredità con Carlo Conti pochi giorni fa ha richiamato di nuovo l’attenzione di molti sulla questione della disoccupazione in Italia.


Il concorrente Tommaso Accinelli Fasoli di Lodi (34 anni) alla domanda del conduttore tv “Che cosa fai nella vita?”, ha risposto seccamente, ridendo subito dopo, con una sola parola:“Schifo”, spiegando poi di essere un laureato in ingegneria che purtroppo fa parte ancora della categoria dei disoccupati in Italia. L’ironia del giovane ingegnere è diventata subito virale e ha strappato a tutti un sorriso, seppure amaro.

 

Di fronte alla situazione purtroppo infelice, Tommaso ha saputo ironizzare e a un’intervista al Corriere della Sera ha raccontato la sua storia di lavori che non c’entravano nulla con la sua preparazione, di mesi a casa, della sua flessibilità e del suo essere stato attratto dall’elevato montepremi al programma tv. Durante i periodi di disoccupazione sono in tanti coloro, come lui, che fra un curriculum e l’altro provano a confrontarsi con la dea bendata, su siti di trading online, con le scommesse, su portali di giochi a premi come videoslotmachineonline.it offre tanti giochi di slot machine: dopo tutto non si sa mai.

 

Disoccupazione in Italia: la crisi è passata?

 

La crisi economica in Italia, secondo quanto dicono in tanti, è passata o, meglio, sta passando gradualmente ma in positivo. A febbraio 2018 secondo l’Istat il tasso di disoccupazione era sceso al 10,9%, una percentuale che pur positiva, non porta l’Italia comunque in una situazione florida, tant’è che rimane uno degli Stati in cui la disoccupazione è maggiore, solo dopo Spagna e Grecia. Ad essere aumentati sono stati i contratti a tempo indeterminato, con conseguente diminuzione dei lavoratori indipendenti. A crescere in particolare è stata l’occupazione femminile, dal momento che gli uomini occupati sono restati invece in numero invariato.

 

Anche se le statistiche mostrano che c’è stato un calo generale della disoccupazione, la cosa non interessa quella giovanile, che secondo le statistiche è salita al 32,8%. In questa non sono inclusi i giovani fra i 15 e i 24 anni che non sono occupati e non cercano lavoro perché impegnati a studiare. Sempre in riferimento all’età c’è stato un aumento degli occupati fra le persone a partire dai 35 anni (+37.000) e ancora di più sopra ai 50 anni.

 

Com’è cambiato il mondo del lavoro 

 

La grande crisi del 2008 ha iniziato a mostrare miglioramenti nel 2017, dando i primi segnali in positivo. Il nuovo mondo del lavoro però è cambiato. Le figure che mancavano nel 2009 sono totalmente diverse da quelle ricercate oggi, così come i settori. Secondo un’analisi i settori in calo rispetto a dieci anni fa sono stati quello manifatturiero, delle costruzioni, della difesa e della pubblica istruzione, per un totale di circa 1milione di posti cancellati.

 

In aumento invece gli occupati nel settore della ristorazione e degli alberghi, nella sanità e nell’assistenza sociale, nel mondo di colf e badanti, per un totale di circa 750mila posti nuovi. Le professioni oggi considerate “introvabili” sono quelle relative al mondo dell’informatica e del digitale, quindi programmatori, analisti, progettisti di software, tecnici per le applicazioni.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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