Mentre la qualità dell’aria sta lentamente migliorando, l’inquinamento atmosferico rimane il più grande pericolo per la salute ambientale in Europa, con una conseguente minore qualità della vita a causa di malattie e una stima di 467mila morti premature ogni anno.
“Le riduzioni di emissioni hanno portato a miglioramenti nella qualità dell’aria in Europa, ma non abbastanza per evitare danni inaccettabili per la salute umana e l’ambiente. Abbiamo bisogno di affrontare alla radice le cause di inquinamento atmosferico, che richiede una trasformazione fondamentale e innovativo dei nostri sistemi di mobilità, dell’energia e degli alimentari”, spiega Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia europea.
E’ quanto emerge dal rapporto ‘Qualita’ dell’aria in Europa 2016′, pubblicato oggi dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea).
Molti emiliano-romagnoli sono in ferie, ma lo smog no. Negli ultimi giorni, nonostante i giorni di festa, le polveri sono tornate a superare i valori di legge in diverse zone della regione.
Il giorno di Santo Stefano, tutta l’Emilia a ovest di Bologna era in rosso: le medie rilevate da Arpa sulle 24 ore davano concentrazioni sulle Pm10 di 51 microgrammi per metro cubo a Piacenza, 54 a Reggio Emilia e 55 a Parma.
Ancora peggio in provincia di Modena, dove la centralina coi valori più elevati (Remesina) ha toccato una media di 66 microgrammi per metro cubo. Ma la maglia nera va a Ferrara, con 68 microgrammi. Meglio invece Bologna, entro le norme con i 41 di San Pietro Capofiume nella pianura.
Appena entro i limiti le Pm10 nelle province romagnole: 50 microgrammi a Ravenna, 49 a Rimini, 47 Forlì-Cesena. Leggermente meglio il giorno di Natale. A sforare, oltre alla solita Ferrara (55 microgrammi per metro cubo), sono state Rimini (idem), Reggio Emilia (51) e soprattutto Ravenna, con 59 microgrammi. Il giorno della vigilia a segnare rosso era stata invece la sola provincia di Forlì-Cesena con 51 microgrammi.
Fonte: Agenzia DIRE (www.dire.it)