Ovviamente Facebook è pieno di pagine relative a presunte applicazioni che permetterebbero di spiare i profili altrui ma principalmente si tratta di bufale. Però basta installare alcuni semplici tool, peraltro gratuiti che non richiedono registrazione, e poi andare sul profilo della persona da spiare (quello visibile a tutti); in tal modo si possono conoscere tutte le attività svolte da quest’ultima come, ad esempio, su quali foto ha messo “mi piace”, in che occasione è stata “taggata” e tutte le immagini che ha commentato.
Un esempio è Facebook liked pics dal sito addons.mozilla.org, visitando il profilo di una persona e cliccando un pulsante potrete visualizzare tutte le foto a cui la persona ha messo “Mi piace”. Un altro modo per spiare le conversazioni su Facebook è quello di usare dei componenti aggiuntivi per il browser che registrano automaticamente le chat.
Ma ripetiamo: è legale? Stiamo ledendo la privacy? Stiamo commettendo un reato grave?
Facebook è uno strumento pubblico, così come è pubblica tutta l’attività che su di esso viene svolta dagli utenti. Perché si passi dal lecito all’illecito è necessario il caso in cui tali dati vengano, una volta raccolti, vengano utilizzati per molestare ripetutamente una persona, fino a generarle ansia, preoccupazioni, stress psicologico o, addirittura, portandola a cambiare le proprie abitudini di vita.
La vittima in questi casi può: